Serie B, il Cesena è fallito,
il Parma può perdere la serie A
e il Foggia rischia la Lega Pro

CALCIO - I romagnoli avevano 73 milioni di debiti con l’Agenzia delle Entrate, gli emiliani rischiano 2 punti di penalità per gli sms inviati da Calaiò prima della partita a La Spezia, i pugliesi accusati di gravi reati fiscali
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di Bruno Ferretti

Il fallimento del Cesena, il presunto tentativo di illecito sportivo di Calaiò che inguaia il, Parma i pagamenti in nero del Foggia emersi in una inchiesta sul riciclaggio di denaro. Ecco i tre “casi” che agitano la Serie B e rischiano di ribaltare, sia in testa che in coda, la classifica finale. Il Cesena, che sotto la guida di Castori ha chiuso il campionato con 50 punti al 14esimo posto, è stato travolto dalla montagna di debiti con l’Agenzia delle entrate (oltre 73 milioni di euro); quest’ultima non ha accettato il piano recupero proposto dalla società romagnola e la Procura della Repubblica di Forlì, oggi, ha chiesto il fallimento del Cesena Calcio.

Il Foggia rischia l’ultimo posto in classifica e quindi la retrocessione in Lega Pro. E’ questa la richiesta della Procura Federale al termine dell’inchiesta e del dibattimento processuale. Oggi il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha scritto un’accorata lettera al commissario della Figc, Roberto Fabbricini, e al presidente della Lega B, Mauro Balata, chiedendo loro di intervenire per evitare che nei confronti del Foggia venga applicata una sanzione così grave. Con il Foggia Calcio, commissariato a marzo dal Gip del Tribunale di Milano- dopo l’arresto (a gennaio) del presidente Fedele Sannella, risultano coinvolte – a vario titolo – ben 37 persone, fra allenatori, calciatori e altri dipendenti. L’accusa è quella di aver pagato gli stipendi con denaro “nero”, forse legato ad una più vasta operazione di riciclaggio di denaro… clandestino. Lo scorso dicembre era finito agli arresti domiciliari l’ex vice presidente onorario del club pugliese, Massimo Ruggiero Curci, commercialista. Il Foggia, insomma rischia di scendere in Lega Pro.

La curva del Foggia (Foto Edo)

A tenere acceso l’interesse giudiziario del post campionato è anche il caso della partita Spezia-Parma all’ultima giornata. Vincendo 0-2 gli emiliani hanno conquistato la promozione in serie A ma ora rischiano di penalizzati per responsabilità oggettiva in un tentativo di illecito. L’attaccante degli emiliani Calaiò, nei giorni antecedenti la partita ha inviato tre sms con il cellulare a Filippo De Col, difensore dello Spezia. Eccoli: “Ehi pippein non rompete il cazzein mi raccomando amico mio”, “Dillo anche a Claudien” (Claudio Terzi, ndr), e “Soprattutto col rapporto che avete con me”. De Col, come suo dovere, ha informato i propri dirigenti che hanno trasmesso gli sms di Calaiò alla Procura della Federcalcio per le opportune valutazioni. La partita è finita 0-2 per il Parma che a La Spezia ha festeggiato la promozione diretta in serie A. Va ricordato che sul punteggio di 0-1, Gilardino, centravanti dei liguri, ha calciato fuori il rigore del possibile 1-1. Se gli sms di Calaiò saranno considerati come un tentativo di illecito sportivo, il Parma per responsabilità oggettiva rischia almeno 2 punti di penalizzazione e poiché la sanzione va applicata nel campionato in cui è stato commesso il reato, rischia di perdere la serie A. il Parma ha chiuso il campionato al secondo posto con 72 punti ed è stato promosso insieme all’Empoli (85); ma se gli tolgono 2 punti il Parma scende a 70 e in serie A al suo posto salirà il Palermo (71).

LE RETROCESSE SPERANO – Entella, Pro Vercelli e Ternana, retrocesse in Lega Pro, sperano di essere ripescate (due) al posto di Cesena e Foggia. Non può sperare il Novara perché nel 2015 è stato punito con 2 punti di penalità per il mancato pagamento delle ritenute Irpef (4 mensilità) e il regolamento non consente alle società penalizzate di chiedere il ripescaggio.


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