Una serpe tra le tombe del cimitero: ancora un problema da risolvere nel luogo di rispetto 

ASCOLI - Dall'aspetto simile ad una vipera, il rettile è stato allontanato dal factotum del camposanto Roberto Renga  
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La serpe trovata al cimitero di Ascoli

 

 

di Filippo Ferretti

E’ diventato il cimitero delle polemiche. Non bastavano in passato gli episodi che avevano messo in luce varie problematicità del cimitero di Ascoli: come i fiori rubati dai vasi delle tombe, l’ascensore sempre guasto, il non funzionamento del computer con cui localizzare i loculi, le casse ammassate all’aperto, le siringhe usate e abbandonate all’ingresso.

Mentre nei giorni scorsi alcuni visitatori lamentavano all’interno della grande struttura dedicata ai defunti la presenza di panchine talmente degradate da sembrare un affronto alla sacralità del luogo, ecco che nelle ultime ore un altro accadimento ha turbato i frequentatori del luogo votato alla pace eterna degli estinti ascolani.

 

Roberto Renga mentre allontana dalle tombe il rettile

Infatti, alcune tombe presenti presso il cimitero cittadino di Borgo Solestà hanno rivelato una brutta sorpresa: tra l’erba e i vasi dei fiori deposti è stato avvistato una lunga serpe, pronta a mettere in allarme i visitatori intenti a pregare presso i propri cari. Ad avere la prontezza di prendere con un bastone il rettile, che aveva tutta l’aria di essere una vipera, è stato il factotum del camposanto ascolano, Roberto Renga, conosciuto da tutti per sostare da anni con la roulotte proprio all’esterno e dedicarsi da volontario alla pulizia e alla sicurezza del sepolcreto ascolano.

 

«Appena l’ho vista strisciare l’ho presa e l’ho portata lontano, in un posto più sicuro per le persone del cimitero» ha detto Roberto Renga, preoccupandosi di evitare a tutti una simile fonte di pericolo. Solo più tardi, qualcuno di più esperto, anche grazie alle foto che Renga ha scattato al serpente e subito postate sui social network, si è capito che il rettile potesse essere non una vipera velenosa ma una semplice ed innocua biscia.

Rimane il fatto che l’esistenza di simili ospiti tra le lapidi e i fornetti possa spaventare non poco i visitatori, notoriamente quasi tutti in prevalenza di terza età. Dunque, un altro problema esistente nel contesto delle criticità esistenti al locale camposanto, il cui funzionamento dovrebbe garantire maggiore decoro e rispetto nei confronti di tutti coloro che non ci sono più.

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