Droga in carcere nascosta nei tubetti di dentifricio: cinque ascolani condannati

ASCOLI - Il detenuto destinatario dell'hashish è stato condannato a 10 mesi di reclusione. Quattro complici hanno ricevuto una pena di 9 mesi ciascuno
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Tentavano di introdurre droga nel carcere di Marino del Tronto utilizzando tubetti di dentifricio modificati, ma il piano è stato smascherato dalla polizia penitenziaria. Sei persone, tutte originarie di Ascoli Piceno, sono finite a processo per il caso, risalente a febbraio 2020.

 

L’indagine è partita quando gli agenti, durante i controlli sui pacchi destinati ai detenuti, hanno notato anomalie in un tubetto inviato a un 49enne ascolano, già noto alle forze dell’ordine, detenuto e con plurimi precedenti. Un’ispezione più approfondita ha rivelato la presenza di 14 grammi di hashish, suddivisi in 17 piccoli involucri e occultati all’interno del contenitore, svuotato parzialmente del dentifricio.

 

L’operazione illecita seguiva un preciso schema: qualcuno procurava la droga, altri la confezionavano e la inserivano nel tubetto, mentre altri ancora si occupavano della spedizione in carcere. L’espediente non ha però ingannato la polizia penitenziaria, che ha immediatamente informato la Procura, dando avvio all’inchiesta.

 

Al termine del processo, il detenuto destinatario della droga è stato condannato a 10 mesi di reclusione. Quattro complici hanno ricevuto una pena di 9 mesi ciascuno, mentre il sesto imputato è stato prosciolto. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Umberto Gramenzi, Silvia Morganti, Alessio De Vecchis, Andrea Silvestri e Paolo Alessandrini.


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