Scalinata Leopardi, ceramisti pronti per l’azione di ripulitura

ASCOLI - Provata per i postumi delle piogge recenti, con flussi d’acqua e detriti. Uno dei simboli della città verrà presto riportato in auge dagli stessi autori dello stimato progetto
...

 

di Filippo Ferretti 

 

Mentre la città si appresta a celebrare l’arte della ceramica, grazie ad una manifestazione nazionale in programma sabato 24 e domenica 25 maggio, con esposizioni, concorsi e visite guidate, uno dei simboli in ceramica in questa città appare sofferente. Parliamo della scalinata Leopardi, rivestita artisticamente lo scorso anno con gradini decorati in ceramica da maestri del settore del territorio.

Cicche e sporcizia lungo la scalinata

 

L’opera, inaugurata il 10 luglio dello scorso anno e da allora uno dei principali fiori all’occhiello delle visite turistiche della città, in questi giorni appare “provata” per via dei postumi delle piogge recenti, i cui flussi d’acqua e detriti hanno finito con lo sporcare questo ormai “simbolo” ascolano, che si fregia nella ceramica anche dei versi in dialetto appartenenti all’universo artistico del poeta Emidio Cagnucci.

 

Per ridare luce alla scalinata, costituita da 52 scalini e 884 mattonelle, sta organizzandosi qualcuno dei dieci autori delle ceramiche che hanno impreziosito la scorsa estate la scalinata, volta a congiungere via Candido Augusto Vecchi con corso Vittorio Emanuele. In previsione della manifestazione di fine mese, che porterà in città espositori e turisti, artisti ed appassionati, alcuni rappresentanti del gruppo dei ceramisti ascolani autori dell’opera hanno palesato l’intenzione di ripulire la scalinata, allo scopo di offrirla agli occhi dei visitatori così come era stata concepita e presentata.

L’opera, diventata il simbolo di Ascoli “Città della Ceramica”, promossa dall’Arengo, è stata realizzata da dieci professionisti ascolani: Andrea Fusco, Anna Maria Falconi, Barbara Collina, Barbara Petrelli, Barbara Tomassini, Cinzia Cordivani, Giulia Alesi, Giuseppina Di Spurio, Luciano Caponi e Patrizia Bartolomei, accanto all’operato dell’impresa edile Panichi.

 

Alcuni di loro,armati di secchi, stracci e tutto ciò che è necessario per riportare allo splendore iniziale l’opera, si daranno presto appuntamento per ridarle lustro, dando esempio di come si possa tutelare il proprio lavoro artistico di fronte alla minaccia di degrado e incuria.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X