La storia a lieto fine di Nobile Capuani: «Mi hanno accusato di tutto, mi sono sentito solo»

SAN BENEDETTO - Coinvolto in una vicenda giudiziaria in Spagna 7 anni fa, le accuse si sono poi sgonfiate. Ora racconta la sua storia in un libro
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Antonella Baiocchi, Nobile Capuani e Giulio Marini

di Pier Paolo Flammini

 

Un libro per raccontare una vicenda personale che si sta avviando verso il lieto fine ma che per sette lunghi anni ha rischiato di travolgere la sua vita: si chiama “Il sogno nel pallone” l’opera scritta da Nobile Capuani, sambenedettese, una vita nel calcio il quale, appunto sette anni fa, è stato colpito da accuse infamanti mentre era all’opera a Jumilla, nella Murcia.

 

Così ecco l’idea di un libro, che sarà presentato per la prima volta sabato 7 giugno alle 15,30 a Palazzo dei Capitani, ad Ascoli: «Molti si sono tirati indietro quando ho chiesto di aiutarmi nella stesura del testo – afferma – perché i temi e le accuse facevano paura, ma poi ringrazio Elvira Gaudiano per l’aiuto».

 

Capuani, che da ragazzo militò nelle giovanili della Samb, ha subito delle accuse pesanti per truffa, associazione mafiosa e truffa. La sua disavventura giudiziaria finì su importanti giornali spagnoli come El Pais e addirittura esteri, come il Washington Post: «La verità è stata ristabilita, resta il dolore anche per essere abbandonato dalla mia città. Sui giornali hanno scritto che ero un mafioso, facendo del razzismo solo perché ero italiano. Non credo più nel calcio, per me il calcio resta quello che giocavo da bambino, all’ombra del Torrione, in Piazza Sacconi».

 

Con Capuani Antonella Baiocchi, che ha scritto la prefazione del libro: «Sono diventata amica di Nobile, ho compreso la sofferenza di quest’uomo per le sfortune che la vita gli ha riservato e anche la sua forza per venirne fuori».

 

L’avvocato Giulio Marini lo ha assistito in questi anni: «Capii subito che le accuse non stavano in piedi e le autorità spagnole avevano problemi a definire quello che dovevano provare. I procedimenti sono decaduti, manca solo quello per truffa che a gennaio sarà cestinato anch’esso, dopo ben 7 anni prima dell’avvio del processo».

 

 

 


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