di Luca Capponi
A quasi sessant’anni dall’uscita del film, il pastore Serafino continua a vivere nel cuore del Piceno. Un’ondata di affetto che non cenna a placarsi. Non solo come pellicola, ma come frammento di identità, come racconto di un’epoca e di un paesaggio umano e naturale che oggi, dopo il terremoto, assume un valore ancora più profondo. Foto, libri, mostre, proiezioni, imitatori, stornelli, persino disegni e poesie sulla tomba del regista Pietri Germi (leggi qui): gli omaggi non mancano, in tutte le salse.
Proprio su questa scia, il 19 luglio a Capodacqua di Arquata, in uno dei luoghi simbolo, si terrà un incontro speciale al centro di aggregazione “La sorgente”, con inizio alle 18: un momento di comunità, memoria e racconto, in cui si tornerà a parlare del film di Germi e del suo legame con queste terre.
L’occasione sarà la presentazione del libro “Serafino effetto backstage” di Mauro Scoccia, una vera e propria “bibbia” di 500 pagina che racconta la lavorazione del film, con testimonianza inedite ed immagini d’epoca. Ma più che la pubblicazione in sé, sarà il pretesto per riunire volti, storie e ricordi di chi c’era, di chi ha visto il set trasformare il paese, di chi ha fatto da comparsa o ha semplicemente custodito nel cuore quel passaggio di cinema e umanità, di quella festa collettiva che in quella estate nel 1968 fece la storia.
Il film fu girato in gran parte tra le frazioni di Capodacqua, Spelonga e Colle, con qualche scena ambientata ad Amatrice. Luoghi oggi profondamente segnati dal sisma, ma che proprio attraverso la memoria di Serafino trovano una narrazione positiva, un filo che unisce passato e futuro. E sarà anche la Festa Bella di Spelonga, ad agosto, a riportare in primo piano questo legame.
Con una serie di articoli ripercorreremo, tappa dopo tappa, la storia di quel film e delle sue tracce nel territorio. Perché Serafino non è solo un personaggio: è diventato un simbolo, un ricordo vivo, un pezzo di anima dei Sibillini.
Pietro Germi, a 50 anni dalla morte l’omaggio sulla tomba: parole e disegni dal suo amato Piceno
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