«Se oggi approviamo questa deroga, domani altre aziende potrebbero chiedere lo stesso. E ci ritroveremmo con una fila di capannoni alti 30 metri lungo la sopraelevata. È questo il modello di sviluppo della città che vogliamo?».
Con queste parole, il consigliere comunale Gino Micozzi ribadisce la sua posizione in merito alla variante urbanistica richiesta dalla ditta Promarche per la realizzazione di un impianto di stoccaggio alimentare. Una ferma opposizione, quella del consigliere di maggioranza, ribadita anche in seno agli scranni dell’ultimo Consiglio dello scorso 17 luglio.
La sua è una posizione netta, supportata da considerazioni tecniche e da una visione strategica del futuro di San Benedetto. «La distanza dal limite della Riserva Naturale Sentina è di circa 57 metri, non 400 metri come indicato nella relazione, in quanto quest’ultima misura è riferita alla distanza della fascia di rispetto integrale», afferma Micozzi, sottolineando l’impatto vista la vicinanza dell’intervento da un’area di grande valenza paesistico-ambientale, unica in tutte le Marche.
Ma le criticità non si fermano qui. L’area oggetto dell’intervento confina con una zona residenziale e l’impianto sorgerebbe a poche decine di metri da abitazioni poste in via Verbania.
«Questo intervento edilizio che prevede lo stoccaggio a bassa temperatura di ortaggi surgelati, non può essere circoscritto solo all’area su cui insiste – continua il consigliere -. L’esercizio della stessa implica una continua movimentazione-rotazione dei prodotti stoccati (12.500 bancali) che comporta un notevole carico urbanistico in quanto richiede un andirivieni di automezzi pesanti tutti i giorni dell’anno sabato e domenica compreso. Forse è il caso di valutare meglio l’incidenza che questa attività ha sulle strade urbane della città».
Il consigliere ricorda che una soluzione alternativa, conforme alle norme vigenti, era già stata proposta dagli uffici comunali, ma rifiutata dalla ditta perché ritenuta non conveniente. «L’interesse pubblico non può essere subordinato alla convenienza privata», ribadisce.
Micozzi richiama infine l’impegno per un nuovo Piano Urbanistico Generale, già in fase avanzata: «Questa Amministrazione si distingue, e lo ha scritto a chiare lettere nel suo programma di mandato, per aver portato avanti un percorso verso un nuovo PUG affinché si potesse porre fine ad “interventi a macchia di leopardo” fotografando lo stato del territorio comunale e fissare nuovi indirizzi edilizi – urbanistici per la città del futuro. Questo fondamentale obiettivo è già da tempo iniziato e oggi ci troviamo a procedere da qui a poche settimane all’affidamento della redazione del Pug in conformità della Legge Regionale n.19/23, essendo in fase conclusiva la definizione degli elaborati di analisi relativo al quadro conoscitivo».
A tal proposito, il prossimo 7 agosto è stato fissato il termine di presentazione delle offerte per l’affidamento della gara per la redazione del nuovo PUG, che il Comune punta ad adottare entro la fine del 2026.
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