Rompicapo Samb per l’attacco: col Pineto bisogna tornare a vincere

SERIE C - Fermo Eusepi dopo l'ottimo inizio, non sono arrivate le marcature attese da parte di Konate e soprattutto Nouhan Touré. Ma per sfruttare al meglio tutti gli attaccanti occorrerebbe cambiare modulo e questo non è semplice a campionato in corso. Moussa Touré chiesto dalla Juve
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di Pier Paolo Flammini

 

Candellori ed Eusepi, foto Pietro Laureati US Samb

Samb-Pineto come una tappa obbligata per la vittoria? Mai come nell’ultima partita, Samb-Ternana, terminata sullo 0-0, le opinioni dei tifosi sono state più divergenti: da una parte i delusi, dall’altra chi ha rivisto invece la Samb aggressiva ammirata per lunghi tratti a inizio stagione. Per chiarire, lo scrivente si colloca nel secondo gruppo. Almeno per i primi 55 minuti. Da quel momento in poi i rossoblù hanno puntato a non perdere più che a vincere: la paura di subire una beffa interna come col Guidonia, o il Forlì, o il Carpi ha preso il sopravvento. C’è da capirlo perché nella prima parte di gara, specialmente la prima mezz’ora, la Ternana ha subito il gioco della Samb, e alla lunga lo sforzo atletico rischia di essere pagato.

 

Proprio questo può essere un limite della Samb: deve andare a tutta – ed è anche un bel vedere, in queste occasioni – mentre fatica invece a gestire il gioco di contenimento. Meno male il miglioramento di Dalmazzi e la compattezza difensiva hanno di fatto ridotto le occasioni per gli ospiti, complici l’ottimo Cultraro. Ma quanto il buon Bongelli è sceso – ha giocato così poco da non poter reggere 90 minuti – e anche le due mezze ali di lotta (Moussa Touré e Candellori) hanno dovuto tirare il fiato, la Ternana non ha più sofferto, pur senza pungere.

 

I cambi da taluni giudicati tardivi (soprattutto gli ultimi tre, con Sbaffo, Marranzino e Scafetta messi dentro a 5 minuti dal termine) sono a mio avviso stavolta più giustificabili perché il timore di perderla era tanto, e modificare gli equilibri, in un’ottica di mantenimento dello status quo, un rischio. Se ricordiamo come la squadra abbia perso il suo equilibrio col cambio Eusepi-Sbaffo contro il Forlì (da 1-0 a 1-2 in pochi minuti) o come si sia abbassata dopo la stessa sostituzione ad Ascoli, allora abbiamo un quadro più completo.

 

Il problema della Samb non riguarda tanto la difesa, vedendo i numeri, ma l’attacco. In difesa la Samb è nel gruppo centrale, con 14 gol subiti. Meglio hanno fatto Ascoli (4), Guidonia e Arezzo (9), Vis Pesaro (10), poi le altre sono tutte nel gruppone mediano guidato dal Gubbio (13). Per l’attacco invece ben 9 squadre hanno segnato più dei rossoblù; soprattutto, se si tolgono i 4 gol segnati in una sola partita (Juventus Ng), abbiamo 10 reti segnate nelle restanti 13, con appena 1 gol nelle ultime 4 (su punizione) e 2 nelle ultime 6.

 

Da quando Eusepi si è fermato, tutto è cambiato. Il capitano aveva segnato 5 gol nelle prime 8 partite, poi il vuoto. E qui si apre il problema perché c’è qualcosa che non va nel resto del pacchetto offensivo: Konate è stato il più positivo, per gol (2) e rendimento, macchiato dagli errori contro la Ternana (ma in questa partita Palladini ha modificato il suo gioco chiedendogli maggiori inserimenti centrali per evitare di disperdere troppe energie con i dribbling sulla fascia, lontano dalla porta); Sbaffo ha giocato pochi minuti, per lui un gol su rigore da lui procurato (pesa la stessa situazione ma con errore contro il Guidonia); Iaiunese ancora meno, ma il gol più bello della stagione rossoblù per ora è il suo.

 

Poi c’è Nouhan Touré (tralasciamo Martins che nelle aspettative doveva far compiere il salto di qualità…): l’ex Teramo era atteso come rivelazione dell’attacco della Samb e nel periodo estivo ha segnato con frequenza; alterna la posizione centrale a fianco di Eusepi con quella di esterno sinistro. In campionato un solo gol, ininfluente, a Livorno, nell’unica partita in cui è subentrato. E una involuzione nelle ultime giornate: forse paga gli errori di Ascoli e ha perso serenità. Ma le alternative? Di Martins abbiamo detto, Battista è meno attaccante (e quindi non risolve il problema), Marranzino idem (gioca meglio come cursore ma di centrocampo).

 

Ecco che con il 4-3-3, rimedio rispetto all’eccessivo 4-2-3-1 di inizio stagione, difficilmente Nouhan può essere messo a riposo (e a volte serve più che giocare da titolare sempre). Da tempo scriviamo che il modulo a due centravanti consentirebbe di vedere ruotare in quella posizione praticamente tutti gli attaccanti rossoblù (con qualche dubbio forse per il solo Konate) mentre con il 4-3-3 sia Nouahn che Konate sono quasi senza alternative equivalenti.

 

Ma dopo la buona prestazione della difesa contro la Ternana, e anche del centrocampo con Bongelli, un cambio di modulo potrebbe essere arrischiato. Un bel rompicapo, insomma.

 

Intanto per quando riguarda il calciomercato la Juve ha sondato la Samb per Moussa Touré: la richiesta rossoblù è stata valutata molto alta dai bianconeri, ma questo evidenzia anche che non ci si priverà di un giocatore in forte crescita per cifre non ritenute congrue al suo valore potenziale. Ciò non toglie che a gennaio la famiglia Massi ha intenzione di rafforzare la squadra con nuovi arrivi che implicheranno anche, per forza di cose, la partenza dei giocatori meno impiegati. Certo, è circolato il nome di Lescano, giocatore top per la Serie C, ma anche top per l’ingaggio.

 

 



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