di Martina Fabiani
L’età di esordio dell’uso di sostanze psicotrope e alcol si sta abbassando e tale precocità sfocia spesso – da semplice sperimentazione – in vere e proprie forme di dipendenza. Molto spesso le famiglie non possono o non riescono ad affrontare autonomamente situazioni di difficoltà, motivo per il quale necessitano di un supporto nell’azione educativa. La rilevazione territoriale di tale fenomeno ha determinato l’elaborazione di un servizio che prevede strategie d’intervento individualizzate e che si strutturano attraverso interventi di natura domiciliare gratuiti.
La presentazione del progetto “Le crisalidi”
È questo il cuore del progetto “Le crisalidi” presentato oggi a Casa L’Aquilone di San Benedetto. Sono intervenute Maria Paola Modestini, coordinatore alla pianificazione della presa in carico e Carla Capriotti, coordinatore del progetto. Si tratta di un progetto di interventi terapeutici per minori con problematiche di uso e abuso di sostanze psicotrope approvato e finanziato dalla Regione Marche con i fondi dedicati ai progetti d’innovazione. “Le crisalidi” si rivolge a ragazzi minorenni e neomaggiorenni (fino al ventunesimo anno di età). Il servizio è pensato per quei casi il cui intervento clinico sarebbe ancora troppo intensivo. Gli obiettivi sono infatti quelli di intercettare precocemente situazioni di uso e abuso per evitare che si conclamino a dipendenze, semplificare l’accesso ai trattamenti terapeutici dedicati ai minori, nonché sostenere questi ultimi e le loro famiglie.
Il servizio si avvale di un équipe composta da un coordinatore e due educatori e si aggancia, inoltre, ad una rete territoriale in cui sono presenti: STDP, consultori familiari, U. O. Neuropsichiatria infantile e servizi sociali per i minorenni. Ogni intervento domiciliare è a sé, studiato e ideato per il singolo caso in base ai tempi e alle esigenze dell’adolescente, e punta a supportarlo nella costruzione del Sé attraverso l’individuazione delle proprie inclinazioni, doti e capacità. «Il percorso pensato per ogni ragazzo è volto a riempire il loro tempo mediante una conoscenza del territorio più positiva», ha affermato Carla Capriotti. Gli esperti sono passati attraverso un percorso di formazione, durato un anno, con l’importante istituto “Il Minotauro”.
È importante sottolineare che il processo di accoglienza viene curato da un unico referente che provvede, mediante l’ausilio del coordinatore, alla pianificazione della presa in carico. Le richieste si possono effettuare tramite i Servizi invianti, ma anche direttamente. Le famiglie che intravedono una situazione problematica possono contattare personalmente la dott.ssa Modestini al numero 07350592530 o inviare una e-mail a accoglienza@ama-aquilone.it.
Il progetto è attivo da aprile 2018 e durerà all’incirca un anno; al momento le prese in carico sono due. «Abbiamo già chiesto una proroga. Vogliamo che “Le crisalidi” non si concluda e che, anzi, possa diventare una struttura sempre più solida – ha concluso Maria Paola Modestini – il servizio domiciliare, molto diffuso nel nord Italia, è invece assente nella nostra zona e questo deve spingerci a fare sempre meglio». La cooperativa Ama Aquilone dal 1981 si impegna in supporto della tossicodipendenza, arrivando ad essere una delle prime comunità terapeutiche della regione Marche. Un’azione, quella di Ama, che trova la propria forza nella resilienza e che pone al centro gli uomini, con le loro debolezze e le loro forze.
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