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Case invendute per gli sfollati:
ne servono 366 nelle Marche,
una spesa di 60 milioni

SISMA - La Protezione civile regionale ha approvato il decreto con il fabbisogno per i comuni del cratere, gli alloggi saranno distribuiti in 46 centri. Una volta terminata la ricostruzione rimarranno alle amministrazioni come edilizia pubblica agevolata. Ceriscioli: «Il più imponente piano abitativo nelle Marche degli ultimi 40 anni»
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Il governatore Luca Ceriscioli

 

Oltre 360 case invendute da destinare ai terremotati in tutta la regione, circa 60 milioni di spesa. È stata approvata, con decreto della Protezione civile regionale delle Marche, la prima ricognizione del fabbisogno degli immobili, ad uso abitativo per l’assistenza alle popolazioni colpite dal sisma, che entreranno a far parte del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica. Il primo fabbisogno indicato dai Comuni è di 366 unità per un importo complessivo di 60 milioni di euro (compresi gli oneri). «È un’operazione che rappresenta il più imponente piano abitativo nelle Marche degli ultimi 40 anni – ha commentato il presidente Luca Ceriscioli – che dà la possibilità di acquisire veri e propri appartamenti rimasti invenduti al posto delle Sae da destinare alle famiglie con immobili fortemente danneggiati. Gli alloggi, una volta terminata la fase della ricostruzione, resteranno ai Comuni come patrimonio di edilizia residenziale pubblica a favore dei nuclei meno abbienti, generando un indotto economico nel settore». Un decreto, questo, firmato dal dirigente della Protezione civile regionale e trasmesso alla struttura di missione Sisma Centro Italia per la preventiva approvazione e l’assunzione della spesa a carico della gestione emergenziale. Con tale decreto si chiede alla Protezione civile nazionale di trasmettere la somma per l’acquisto. Gli immobili si trovano in 46 comuni che insistono su primo e secondo cratere sismico.

Di seguito l’elenco dei comuni, il numero degli appartamenti, e gli importi complessivi


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