di Benedetto Marinangeli
Un regolamento per la selezione degli scrutatori o almeno un codice etico scritto che permetta una rotazione certa, un “ius primae noctis” per disoccupati e giovani nei lavori ai seggi nel corso delle elezioni. Lo chiede la minoranza attraverso una mozione da discutere nel prossimo consiglio comunale e promossa da Andrea Sanguigni. Al rappresentante di “Ripartiamo da zero” si sono uniti Domenico Pellei, Marco Curzi, Giorgio De Vecchis, tutto il gruppo Pd (Tonino Capriotti, Di Francesco e Morganti) e Flavia Mandrelli.
A San Benedetto, come in ogni città, esiste una commissione elettorale, formata dal sindaco Pasqualino Piunti, da due consiglieri di maggioranza (Brunilde Crescenzi e Antonella Croci) ed uno dell’ opposizione (Tonino Capriotti) che è preposta alla nomina degli scrutatori. Quattro per ogni seggio, esclusi i presidenti che vengono incaricati dalla Corte di Appello di Ancona che a loro volta si portano dietro un segretario. In settimana, per le politiche del 4 marzo, sono stati nominati 174 scrutatori così suddivisi. Piunti 17, 99 la maggioranza e 58 l’opposizione.
Il nodo gordiano su cui si incentra la polemica riguarda i criteri di selezione. Da tempo Andrea Sanguigni chiede che la commissione elettorale si doti di «un regolamento per la nomina –dice il consigliere comunale di Ripartiamo da Zero – o per lo meno di un codice etico scritto da pubblicare sul sito del Comune. Nell’aprile 2017 ho presentato, nel corso della riunione della commissione Affari Generali una mozione, poi bocciata, in cui chiedevo l’introduzione di un principio di rotazione nella scelta, in modo da evitare che nei seggi ci fossero sempre le stesse persone. Considerato, poi, che il rimborso per ogni scrutatore può variare dai 150 ai 250 euro, dipende dai giorni in cui si vota, avevo anche chiesto di privilegiare nella selezione i disoccupati».
Questa istanza, Sanguigni, l’aveva presentata anche nella riunione di lunedì scorso della commissione elettorale che ha provveduto alla nomina degli scrutatori per il 4 marzo, seguendo il codice etico interno e non criteri precisi o codificati in un regolamento, come chiesto dal consigliere comunale di minoranza. «Nei seggi – aggiunge Sanguigni – ci sono sempre le stesse persone. Sono andato ad indagare e guardando i dati delle ultime 11 tornate elettorali fra politiche, regionali, amministrative e referendum, risulta che c’è gente che da anni svolge la mansione di scrutatore. E’ necessaria anche una maggiore pubblicità in merito alle modalità per essere scrutatore, a partire dall’iscrizione nell’apposito albo. In molti, anche quelli iscritti, non sanno che la nomina non è a chiamata e che per fare gli scrutatori bisogna proporsi ai membri della commissione».
Dai dati estrapolati da Sanguigni e presentati nel corso della conferenza stampa di questa mattina, si evince, poi, che per le politiche del 4 marzo ci sono, ad esempio 6 persone che saranno presenti ai seggi per l’ottava volta su undici tornate elettorali, altre 12 per la settima ed addirittura una persona che non ha saltato alcuna votazione. «E quindi – è la chiosa di Sanguigni – c’è bisogno di un regolamento di selezione o per lo meno di un codice etico in tal senso. Per questo motivo abbiamo intenzione di portare la mozione in consiglio comunale, in modo da vagliare direttamente in assise la disponibilità del centrodestra ad appoggiarla».
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