Deflagra senza ormai più freni inibitori la resa dei conti interna al centro destra ascolano. Dopo le accuse di Piero Celani ai sindaci di centro destra (definiti “quattro amici al bar”) presenti alla conferenza dei sindaci di venerdì mattina sulla sanità, è arrivata la risposta di Marco Fioravanti, presidente del Consiglio comunale e candidato confitto nel collegio della Camera. «Alla Conferenza dei sindaci di ieri non c’erano i Sindaci del centrosinistra ma c’era un loro ambasciatore prestato -accusa Fioravanti- il vice presidente del Consiglio regionale Piero Celani che ha probabilmente dimenticato il partito che rappresenta, Forza Italia. Perché quella di Celani, come pare, alla Conferenza dei Sindaci di ieri è stata un’apparizione fugace, una sorta di blitz che giustificasse la censura di oggi inserita su giornali e social nei confronti di rappresentanti della sua parte politica, il centrodestra, che almeno fino ad oggi pensavo lo fosse. Ma ieri c’erano i sindaci del terremoto con i loro problemi anche in sanità, come se non bastasse».
Marco Fioravanti
Fioravanti spiega:«Nella Sala della Ragione -afferma- alla Conferenza dei Sindaci si stava mettendo all’ordine del giorno un punto cruciale: un regolamento della stessa Conferenza che in realtà non c’è mai stato. E mi chiedo perché, da esponente del centro destra approvato dal giudizio positivo di 47472 elettori, allora Celani non l’abbia evidenziato questo problema di trasparenza e rappresentanza democratica quando per il comune capoluogo sedeva tra gli altri sindaci in Conferenza? Oggi invece è molto interessato alla nomina di un presidente della Conferenza che se si votasse allo stato dei fatti sarebbe di certo di centrosinistra. A che gioco sta giocando il consigliere regionale di Forza Italia Piero Celani? Celani probabilmente non conosce la Legge Regionale che all’art. 20 Bis, al punto quattro recita: Il funzionamento della Conferenza è disciplinato da un regolamento dalla stessa approvato. Ripeto, un regolamento che non esiste perché comprendo bene che al Pd e al centrosinistra poco importava cosa dicesse la Conferenza dei Sindaci visto il colore del governo regionale. Ma al centrodestra doveva importare per ricondurre alla legittimità la Conferenza stessa.
Piero Celani
Quello che intendo porre al centro dell’attenzione -prosegue- forse non di quella di Celani, è che mentre per l’Ato delle acque e per l’Ata dei rifiuti c’è un regolamento che permette di votare per quote di popolazione rappresentata, (e per analogia in Ciip Spa questa quota è convertita in azioni con la stessa capacità e importanza di voto) per la Conferenza dei Sindaci della Sanità questo non accade. Se s’intende giocare sulla testa dei cittadini di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, di quelli di Arquata etc, perché governati ora dal centrodestra, si dica chiaramente. Lo dica lo stesso Piero Celani, vice presidente del Consiglio regionale per il centrodestra che nel suo intervento pare l’ologramma del presidente della Regione Luca Ceriscioli (Pd). Quello che scrive Celani oggi sembra davvero dettato proprio dal governatore e assessore alla Sanità delle Marche Luca Ceriscioli». Infine l’ultima stoccata: «Sulla necessità -conclude Fioravanti- di ricostituire basi nuove con giovani che si occupino dei problemi della politica, e in questo caso della sanità, da vice portavoce regionale di Fratelli d’Italia con delega agli Enti Locali, intendo proporre la convocazione degli Stati Generali del centro destra sulla sanità con tutte le componenti politiche regionali della coalizione. Parteciperanno esperti di caratura nazionale in materia sanitaria per avere un quadro puntuale e lavorare per un sistema sanitario regionale che sappia dare risposte civili alla salute dei cittadini».
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