Oggi, alle ore 17 (meglio arrivare alle 18 in seconda convocazione), in sala Giunta, Comune in Viale De Gasperi, le Commissioni Consiliari “Pianificazione Territoriale” e “Attività Produttive, Commercio e Turismo”, dibatteranno sul Regolamento occupazione suolo pubblico “Dehors”, per ora in bozza.
Prima di anticipare alcuni articoli e commi del Regolamento, ricordiamo come il problema più importante non è “forme e uso dei dehors”, bensì le centinaia di migliaia di euro che il Comune (ovvero NOI), ha come credito nei confronti dei commercianti, ma non riesce a incassare.
C’è da sperare che vi sia una drastica soluzione al problema evasione tassa. Vediamo…
PICCOLI DENTRO, GRANDI FUORI – Art. 3 comma 3 “Nei giorni di chiusura del locale, eccetto il turno di riposo settimanale, tavolini, sedute, ombrelloni ed elementi accessori mobili devono essere rimossi e depositati nei locali dell’esercizio”. Insomma, ci sembra di decifrare… se chiudi per ferie devi sgomberare gli “accessori mobili” (ma dovrebbe esserlo anche il dehors… o no). Finalmente l’Amministrazione Piunti – e ne siamo orgogliosi come cittadini – usa il pugno di ferro, altro che “mozzarella scaduta”. Invece, basta un “a capo” ed ecco: “E’ tuttavia consentito accatastarli a ridosso del proprio esercizio, nel caso si dimostri l’impossibilità di collocarli all’interno”. Insomma, se ce l’hai piccolo… il Comune si attacca.
ECCEZIONI, TANTE – Poi, al comma 7 sempre dell’Art. 3, una lunga sfilza di divieti che, a ben rispettarli, in pratica di lascia mettere fuori solo tende, gazebi, tavolini e sedie… E invece no, e invece no… (Cantico di Mina) il Regolamento elenca le eccezioni, e sono più delle regole.
LEGGE E INGANNO – Una volta i nostri avi spiegavano come “Fatta la legge, trovato l’inganno”. Ora neanche la fatica di “trovare”: il Regolamento di San Benedetto l’inganno se lo scrive da solo. Casomai qualche innalzatore di gazebi i dehors non ci arrivasse da solo.
SCOPRI LA DIFFERENZA – Siamo all’Art. 6, dove si dividono i dehors in 4 categorie. Ecco le ultime 2: Categoria DS2 al color Giallo – Dehors semi aperti (tavoli, sedie, ombrelloni o tenda tesa, fioriere o elementi puntuali per delimitazioni, pedane e possibile chiusura laterale con elementi trasparenti rigidi spazio libero di almeno tra l’elemento rigido e la copertura) (H max 150 cm) con 50 cm tra l’elemento rigido e la copertura). Categoria DS2 al color Bianco – dehors semi aperti (tavoli, sedie, ombrelloni, tenda tesa con eventuali montanti o gazebo, fioriere o elementi puntuali per delimitazioni, pedane e possibile chiusura laterale con telo in PVC avvolgibile). Detto che le aperture e chiusure di parentesi sono copiate “paro paro”, chiediamo ai lettori di individuare fin da ora la differenza tra le due categorie e quale sarà il colore prescelto, e chiaramente concesso, dai richiedenti.
TI ALLARGHI, MA QUANTO TI ALLARGHI! – All’Art. 7 ecco che si danno i numeri per le dimensioni. Ai vicini di negozio e a chi ha rispetto per le regole, preghiamo di farne una copia… e poi farsi venire il mal di fegato poiché siamo sicuri che “il metro si applica per i nemici e si interpreta per gli amici”. All’art. 8 indicano anche i colori da usare. Daremo la caccia alle eccezioni.
Art. 13. Ecco il punto che, comma 4, interessa: “La richiesta di rinnovo dell’occupazione di suolo pubblico per dehors (che scade ogni anno, ndr) dovrà essere oggetto di una nuova concessione… allegando un’autocertificazione attestante… l’avvenuto pagamento degli oneri prescritti con riferimento all’anno precedente”. Ma allora fanno sul serio!
SE NON PAGHI NON TI ALLARGHI… FORSE! – Vediamo l’Art. 14, comma 6. “La concessione è revocata qualora si verifichi una delle seguenti condizioni: a) le attività svolte sull’area siano causa di disturbo alla quiete dei residenti, ove tale disturbo venga accertato dalle autorità competenti;
b) in caso di mancato pagamento della tassa dovuta per l’occupazione di suolo pubblico e della Tari;…”
Non entriamo nei dettagli tecnici, ma ci basterebbe che l’Amministrazione Piunti faccia rispettare questi ultimi articoli e commi. Se lo faranno entro giugno nelle Casse Comunali dovrebbero entrare poco meno di 700mila euro… se si avrà il coraggio di negare le concessioni a chi “vanta” debiti nei confronti di tutti noi cittadini.
(epi)
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Vedremo se il Consiglio approverà questo regolamento. Ho notato che è al momento osteggiato ma diciamo anche fortemente criticato dall’apposizione. La cosa che mi ha sorpreso sul tema è che a quanto leggo e non solo qua s’intende, le tasse al riguardo versate sarebbero meno di quelle dovute.
Vedremo.
Penso che per la musica che si sta facendo quasi niente cambierà. Ovviamente quando il Regolamento sarà approvato come cittadini penso che dovremo verificare se verrà rispettato perché, diciamocelo, fino ad oggi sul tema c’è stata una sorta di anarchia condivisa.