Centro Famiglia anche a Comunanza
Un servizio in più per l’area montana

INAUGURAZIONE - Aperto in via Roma ogni primo martedì ed ultimo giovedì del mese. Il sindaco Cesaroni: «Accogliamo con entusiasmo questo nuovo servizio che sarà nostra cura affiancare e supportare, perché ha al centro un'istituzione su cui poggia l’intera società»
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Il presidente del Centro Nicola Farinelli, la referente Gabriella Viviano e il sindaco Alvaro Cesaroni durante l’inaugurazione

di Maria Nerina Galiè 

In risposta alle leggi che negli anni Settanta hanno cambiato il modo di interpretare la vita di coppia, la genitorialità e la società intera, ed al passo con i consultori di formazione cristiana sorti proprio in quel decennio, nel 1978 a San Benedetto del Tronto è nato il “Centro Famiglia” che sabato 28 aprile ha inaugurato un punto di ascolto a Comunanza, nella casa parrocchiale in via Roma 56.
Il taglio del nastro è toccato al presidente del Centro, Nicola Farinelli, al sindaco Alvaro Cesaroni e al parroco di Santa Caterina di Alessandria, don Dino Straccia. Alla cerimonia hanno partecipato anche il vicesindaco Domenico Sacconi e, per l’organizzazione sambenedettese, l’amministratore Federico Pizi e la referente e la counselor Gabriella Viviano. Sarà quest’ultima a mettersi a disposizione dei cittadini di Comunanza, e di tutta l’area montana, ogni primo martedì ed ultimo giovedì del mese dalle ore 10 alle 12. Solo per il mese di maggio la prima data utile sarà l’otto maggio. «Orari e giorni possono essere incrementati o modificati a seconda delle esigenze», ha precisato la Viviano che, all’unisono con il presidente Farinelli ha detto ancora: «L’idea di aprire uno sportello a Comunanza è nata proprio da un’esigenza degli utenti locali che nel tempo si sono rivolti alla nostra sede centrale. Da loro abbiamo capito quanto fosse necessario un ponte con l’entroterra».
Nel ringraziare il sindaco ed il parroco per aver accolto favorevolmente l’iniziativa, così Farinelli ha presentato il consultorio: «E’ un servizio libero, pubblico e sociale. Un impegno forte nella comunità per offrire sostegno, nelle difficoltà del cambiamento e della crescita, alla singola persona e agli ambienti in cui essa opera. La famiglia prima di tutto ma anche la scuola, le associazioni, la parrocchia. Lo sportello ha il compito di individuare i bisogni e le richieste per proseguire con una consulenza specifica. L’ispirazione è cristiana, non solo come etichetta ma nel metodo e nell’azione, volta pertanto alla solidarietà e volontariato nel segno del Magistero della Chiesa».

Il taglio del nastro alla presenza di don Dino Straccia

Con una lettera letta dalla Viviano all’inizio della cerimonia inaugurale il vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto, Carlo Bresciani, ha rivolto parole di sostegno al nuovo punto di ascolto e di conforto ai cittadini di Comunanza: «Appoggio e benedico l’iniziativa del Centro. So bene quanti siano i bisogni del vostro territorio e quanto vi abbiano provato i recenti terremoti. E’ necessario che ognuno reagisca con forte volontà di ripresa. Se ci si aiuta e ci si coordina si può certamente ripartire. Insieme si può dare corpo ad una speranza non illusoria nel futuro. La solidarietà della nostra gente di montagna è ben conosciuta ed è sempre stata una ricchezza che ha permesso alle popolazioni di costruire comunità vive e vivaci. Auspico che questo Centro di ascolto diventi uno stimolo che farà emergere le vostre molte risorse, aiutandole a coordinarsi tra loro così da rispondere meglio, più prontamente e organicamente, alle necessità delle persone e della comunità».
Plauso e gratitudine sono stati espressi dal sindaco Cesaroni: «Accogliamo con entusiasmo questo nuovo servizio che sarà nostra cura affiancare e supportare, perché ha al centro la famiglia che è la prima delle istituzioni sulle quali poggia l’intera società. E’ già compito del Comune intervenire nei casi di disagio minorile o di genitori in difficoltà. Ben venga uno sportello che potrà anticipare e prevenire l’insorgere di tali situazioni».
L’auspicio di don Dino Straccia, nel benedire la stanza della casa parrocchiale che è stata destinata a sede del consultorio, è che quanti vi si rivolgeranno «abbiano una risposta attraverso la grazia di Dio e che, soprattutto, ritrovino la speranza».
Tanti gli ambiti in cui opera l’associazione con un team di circa 20 professionisti tra cui counselor, avvocati, assistenti sociali, psicologi e mediatori familiari, impegnati ciascuno in base alla propria competenza ad offrire consulenza e un concreto aiuto ai giovani, alla coppia o nei rapporti tra genitori e figli. «I disagi sono in aumento – ha spiegato la Viviano- – ogni mese registriamo da cinque ad otto nuovi colloqui, prevalentemente nella fascia di età compresa tra 20 e 25 anni e tra 35 e 50. I casi sono sempre più complessi e occorre spesso un intervento multidisciplinare». L’organizzazione di volontariato inoltre si adopera con particolare riguardo nell’accoglienza alla vita, sostenendo maternità difficili, offre consulenza su affido e adozioni, si occupa di solidarietà sociale e attua corsi di formazione per collaboratori interni e rivolti a terzi, come corsi di babysitter, procreazione responsabile, formazione alla sessualità.
Sarà possibile conoscere meglio le attività del Centro Famiglia, domenica 29 aprile dalle 10 alle 20, in uno stand appositamente allestito insieme con il Cav (centro accoglienza vita) in viale Secondo Moretti a San Benedetto del Tronto.

La nuova sede del Consultorio: Gabriella Viviano ha già preso posto


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