Oltre 200 milioni di euro di fatturato Ebitda (utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti), il 47% in più rispetto al 2016, crescita in Italia e uno sguardo alla quotazione. Si può riassumere così il 2017 dell gruppo Finproject di Morrovalle che ha anche un importante stabilimento ad Ascoli e nel vicino Abruzzo (Ancarano). «Siamo un gruppo industriale che ha saputo trasformare un materiale plastico particolare in un ingrediente tecnologico di alto valore aggiunto» ha dichiarato Maurizio Vecchiola, amministratore delegato dell’azienda in occasione dell’Annual Meeting, alla presenza di 45 managers aziendali provenienti da diverse parti del mondo.
L’azienda marchigiana è nota in tutto il mondo per Xl Extralight, Materiale espanso ultraleggero alla base di prodotti di successo globale come le calzature Crocs e le borse O Bag.
I dati del bilancio certificano la performance di un’azienda che dalle Marche, dove opera da più di 50 anni, si è affermata in tutto il mondo come simbolo di “Made in Italy” manifatturiero e tecnologico.
Finproject ha chiuso il 2017 con oltre 200 milioni di euro di fatturato – Ebitda cresciuto del 47% rispetto al 2016 – grazie anche alla crescita derivante dall’acquisizione di Padanaplast (dal Gruppo belga Solvay), prima azienda italiana a sviluppare materiali reticolabili flame ritardant. Il Gruppo Finproject è riuscito dunque a estendere ulteriormente il suo presidio su nuovi segmenti industriali, rafforzando il suo posizionamento di specialista nella produzione di materiali plastici reticolabili.
Tra i vari punti trattati grande attenzione è stata posta alla Ricerca e Innovazione con particolare enfasi su sull’economia circolare.
«Si stima che entro il 2030 metà dei rifiuti in plastica in Europa sarà completamente riciclabile e quindi tutte le aziende del settore avranno un ruolo di primo piano per accelerare questo processo. Il percorso verso la sostenibilità vede nella tecnologia un driver fondamentale» continua Maurizio Vecchiola.
Il piano industriale di Finproject dedica ai nuovi investimenti una particolare attenzione, con una focalizzazione sul continuo ammodernamento degli impianti, avendo già ottenuto la certificazione prevista dalla legge per l’acquisto di beni strumentali in chiave industria 4.0, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei prodotti realizzati
Finproject è già presente in Italia, Romania, India, Cina, Messico, Canada. Il piano industriale dell’azienda prevede una ulteriore fase di internazionalizzazione con particolare attenzione per i “mercati di sbocco” come Asia e Centro America. Un programma intenso di consolidamento e sviluppo che preparerà l’azienda alla quotazione in Borsa Italiana nel 2019.
Una decisione importante quest’ultima, che amplia le prospettive di crescita di Finproject, basata sulla solidità raggiunta dalla società e sulla crescita costante degli ultimi anni, elementi fondamentali per conquistare la fiducia dei mercati.
«L’Italia – conclude Vecchiola – è un Paese costituito principalmente da Pmi che hanno spesso difficoltà ad affrontare la competizione sul mercato globale. Noi ci stiamo riuscendo, perché abbiamo saputo unire al “saper fare” italiano una mentalità globale, che fa della velocità di progettazione e della capacità di immediata comprensione delle esigenze, anche più visionarie, dei nostri partner, il suo perno principale».
Durante l’Annual Meeting, Maurizio Vecchiola ha condiviso con i manager presenti la visione di Francesco Caio, presidente di Saipem, che ha raccontato ai presenti la sua testimonianza ed esperienza nell’ambito di un percorso di crescita manageriale di un’impresa familiare di grandi dimensioni.
«L’imprenditorialità marchigiana – commenta Francesco Caio – ha sempre saputo esprimere uno straordinario valore, in Italia e in molti altri Paesi del mondo. La mia esperienza in Merloni ha dimostrato come un’azienda familiare possa affrontare e vincere la sfida dei mercati, diventando un player globale. Chiarezza di indirizzo strategico, unitamente ad un processo di contaminazione manageriale sono la chiave di successo nella trasformazione di aziende familiari in gruppi quotati. Finproject ha fatto proprio questo percorso e l’azienda oggi ha tutti i numeri per realizzare questo ambizioso cambiamento».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati