Macerie, dopo lo scandalo
“sciacalli” e la revoca
«Ricominciare al più presto
con la rimozione»

ARQUATA - L'appello arriva dal sindaco Petrucci e dal vice Franchi, a margine del benservito alla PicenAmbiente: «Dispiace per gli operai che rischiano il posto ma se la Regione ha ritenuto di cambiare c'era qualcosa che non andava. Speriamo non ci siano ulteriori ritardi, non possiamo permetterci il lusso di perdere altro tempo»
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di Luca Capponi 

Col tempo, ad Arquata, non si può più giocare da un pezzo. Esattamente da due anni, ovvero da quando tutto qui è cambiato per sempre. Men che meno adesso, momento in cui ogni istante diventa vitale, all’indomani dello sconquasso che ha portato alla rivoluzione in materia di rimozione delle macerie. La revoca dell’appalto alla PicenAmbiente, dopo l’episodio di sciacallaggio (clicca per l’articolo) che ha riguardato un dipendente della stessa, che anziché restituire i beni ai terremotati se li portava a casa, ha lasciato l’amaro in bocca da queste parti. E instillato negli abitanti il timore di altri rallentamenti.

Aleandro Petrucci (Foto Vagnoni)

Lo sanno bene il sindaco Aleandro Petrucci ed il suo vice Michele Franchi, che della situazione tengono il polso, tra mille fatiche, dal 24 agosto 2016: «Non vogliamo entrare nel merito della vicenda tecnica, la cosa che ci rammarica è che dopo tanto tempo si blocca la rimozione delle macerie. Speriamo che questo cambio non comporti ulteriori ritardi. Sicuramente se la Regione è intervenuta qualcosa che non andava c’era, come stabilito dagli otto punti della delibera (leggi qui l’articolo). Per noi l’importante è che chi subentri abbia possibilità di lavorare subito, in qualità e velocità».
A parlare è Franchi, ma lo fa anche a nome del primo cittadino: «Ci dispiace per gli operai che stavano lavorando qui e che rischiano il posto. La Regione ha avuto le sue ragioni, noi non vogliamo alimentare polemiche: ripeto, a ci interessa solo che tutto ricominci al più presto. Per stabilire se la PicenAmbiente ha operato al meglio ci sono i tecnici, l’impressione è che qualcosa in più poteva essere fatto. Aspettiamo il nome del nuovo gestore e ci auguriamo possa essere all’altezza, sistemare le macerie in maniera adeguata e, soprattutto, al più presto: non possiamo permetterci il lusso di perdere altro tempo».

 

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