Casini: «Mentre le Marche sono nel lutto
Castelli e Fioravanti farneticano»

ASCOLI - «Le farneticazioni false e fuori luogo di chi è stato bocciato dai cittadini alle ultime politiche e di chi ha fatto da 25 anni solo politica e si vede a fine carriera sono l' ultimo dei miei pensieri. Castelli è all'ultima spiaggia visto che negli ultimi 10 anni non è mai stato scelto dai suoi referenti politici»
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«Le Marche sono addolorate e a lutto e tutta l’ Italia si stringe solidale, solo due soggetti si distinguono, nel silenzio rispettoso, per aggressività e arroganza». E’ la dura replica della vice presidente della Regione, Anna Casini, alle bordate lanciate dal presidente del Consiglio comunale Marco Fioravanti e dal sindaco Guido Castelli sul caso del finanziamento ministeriale per la bonifica dell’ex Carbon. «Le farneticazioni -aggiunge- false e fuori luogo di chi è stato bocciato dai cittadini alle ultime politiche e di chi ha fatto da 25 anni solo politica e si vede a fine carriera, sono, specie oggi, l’ ultimo dei miei pensieri. Sembra che il sindaco di Ascoli sia più impegnato a cercare ogni 15 giorni un argomento su cui fare sciacallaggio o attaccarmi personalmente sulle mie, a sua detta, mancanze professionali e caratteriali; invece che a governare la città. Capisco che l’ultima spiaggia sia la candidatura alle regionali (visto che negli ultimi 10 anni non è mai stato scelto dai suoi referenti politici) e che la voglia di accaparrarsi il posto renda frenetici ma non comprendo come possa un sindaco dimenticare il rispetto per questo terribile momento e arrivare persino a scrivere sciocchi pettegolezzi e chiacchiere da bar. Io -conclude- preferisco concentrarmi sul mio lavoro e su cose che oggi, per il nostro territorio, sono ben più importanti di una volgare baruffa sulla stampa. Ad Ascoli per fortuna ci conosciamo tutti e sono sicura che i miei concittadini abbiano piena capacità di giudizio nei miei confronti e nei suoi». Interviene anche la responsabile provinciale dell’organizzazione del Pd, Sara Calisti. «Come donna mi chiedo -dice- ma se la Casini fosse stata un uomo Castelli l’avrebbe definita isterica? Sinceramente no, la misoginia emerge in tutto il comunicato, una donna è necessariamente isterica e dannosa. Un sindaco che si esprime nei confronti di un rappresentante istituzione con modi volgari e riferendo pettegolezzi degni di un’osteria è imbarazzante per tutto il Piceno. La vicepresidente Casini rappresenta e ha rappresentato la nostra Provincia, abbandonata a se stessa da molto tempo, e ha messo in campo azioni che hanno prodotto risultati tangibili controllabili da atti e numeri. Penso all’area di crisi complessa, ai 95 milioni di euro per le scuole, ai 211 milioni per il completamento della Salaria, agli 8.5 milioni per le aree interne ai 160 milioni per l’agricoltura, all’agricoltura sociale e alla radiologia interventistica. La Casini ha rispettato e raggiunto gli obiettivi del suo programma elettorale in soli 3 anni. Non si può certo dire che Castelli abbia fatto altrettanto. Da parte del sindaco Castelli -conclude- aspettiamo ancora di vedere una tribuna est con tempi “biblici” di realizzazione, risposte sui 25 milioni di euro entrati nelle casse comunali e non redistribuiti con investimenti sulla città, soluzioni sullo spopolamento costante, revisione della gestione dei parcheggi affidata ad un privato con prezzi esorbitanti, la Carbon ancora lì come 10 anni fa, lo spostamento dei servizi verso la parte Est. Potrei continuare a lungo, ma voglio evitare lo stillicidio verso una città che sotto la guida di Castelli è entrata in una grave crisi di valori politici, etici e sociali».

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