Umberto Trenta
E’ sempre agitato il clima in casa del centrodestra ascolano alle prese con il complicato rebus per la scelta del candidato sindaco. Nonostante gli appelli alla calma giunti anche da Roma, si registrano nuove bordate. Dopo quelle notturne lanciate via social dal candidato sindaco in pectore della Lega Andrea Antonini, è partita una sorta di contraerea forzista. In prima linea c’è sempre il consigliere comunale Umberto Trenta (Fi) che da tempo ha manifestato, anche lui la volontà di candidarsi a sindaco. «Sono sempre pronto a fare trenta passi indietro -ci tiene a precisare- ma aspetto una risposta ufficiale dal mio partito senza mediazione da retrobottega. Per il resto andrò avanti con le mie schede su tutti i candidati a partire dall’estratto conto previdenziale visto che da parte mia ci sono 40 anni di versamenti alla cassa di previdenza come professionista. Dico questo perché la politica non è un mestiere…». Trenta commenta anche il post di Antonini che ha attaccato frontalmente Amedeo Ciccanti e Walter Gibellieri. «E’ nella cultura degli ex finiani attaccare sul personale quando non hanno altri argomenti -dice l’esponente azzurro- Ricordo che proprio grazie alla sfiducia e a un coiffeur cittadino che Castelli ha fatto per dieci anni il sindaco visto che non si azzerarono le candidature come volevano i firmatari della mozione. Ricordo anche il pensiero di Eleanor Roosevelt che mi riguarda molto vicino e che è afferente alla mia autorevolezza come candidato sindaco: “le grandi menti parlano di idee, le menti medie parlano di fatti, le menti piccole parlano delle persone”. In questo caso sparlano».
Palazzo Arengo (foto Vagnoni)
Trenta analizza anche l’attuale quadro politico del centro destra. «Mi pare strano che un moderato come Silvestri possa alla fine sostenere un candidato sovranista della Lega -dice- Ai cari amici civici e moderati propongo un’equazione a me molto cara: 30 passi indietro per tutti. Che significa? La partita si gioca sul simbolo di Forza Italia e questo non si discute. E’ evidente. Le divisioni interne vere o costruite dal burattinaio debbono cessare immediatamente. Tutte le componenti, nessuna esclusa, devono condividere il progetto di Forza Italia attenendosi bene al pensiero del presidente Silvio Berlusconi. Le elezioni comunali sono interconnesse con le elezioni europee e regionali. Ma non vorrei che qualche mossiere si sia “svenduto” Forza Italia per le sue logiche personalistiche». Infine la sua disponibilità a candidarsi a sindaco. «Ripeto che sono il più autorevole, il più capace e quello con il profilo più alto -conclude- ma sono anche pronto a fare trenta passi indietro per l’unità del centro destra».
rp
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