di Luca Capponi
Percorrere il tunnel del “Del Duca” fino ad arrivare in campo, assaporando un’atmosfera unica; assistere al varo della mostra di Tullio Pericoli, uno dei maestri dell’arte italiana; andare alla scoperta dei luoghi più segreti e impenetrabili delle cento torri, tra palazzi e dimore solitamente chiuse al pubblico. Uno dei meriti del Fondo Ambiente Italiano è anche questo: proporre ogni anno un menù stuzzicante, sempre nuovo, contaminato, in grado di catturare migliaia di visitatori.
Lo stadio Del Duca (Foto Vagnoni)
Sarà così anche per l’edizione numero 27 delle “Giornate Fai di Primavera”, che si terranno sabato 23 e domenica 24 marzo in sette luoghi distinti della città. Ma non solo, perché il filo tessuto dai fratelli Del Duca, storici artefici dell’epopea dell’Ascoli Calcio, prende le mosse da Montedinove, luogo che diede i natali a Cino e Lillo all’inizio del ‘900. Anche per questo lo stupendo borgo è stato inserito nel programma con altrettanti suggestivi siti da visitare (qui l’articolo).
«Crediamo -spiega la presidente del Fai Marche Alessandra Stipa- di avere allestito anche stavolta un programma ricco, che ci è costato non pochi sforzi, puntando su alcuni aspetti “inediti” di Ascoli, mi riferisco alla presenza di tante testimonianze artistiche del ‘700 rappresentate dal caposcuola Biagio Miniera. Lo stadio “Del Duca”? La proposta è arrivata dal gruppo giovani e, dopo un attimo di “spaesamento”, ne abbiamo subito compreso il valore intrinseco, se è vero che anche a Milano e Firenze, con tutte le differenze del caso, si guarda a questa contaminazione con rispetto e curiosità».
Gli spettacolari interni della Prefettura
Dunque, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, sarà un weekend tutto da vivere. Partendo dallo stadio, come ben evidenziato dal presidente dell’Ascoli Giuliano Tosti «un sito relativamente giovane ma su cui generazioni hanno consumato gioie e dolori sportivi, un luogo di passione dove ci si abbraccia anche tra sconosciuti», che per le due giornate verrà allestito appositamente per accogliere il pubblico, già mostratosi curioso all’opportunità. Dagli spogliatoi preparati con magliette e tutto il necessario, come se si fosse nel prepartita, a filmati, esposizioni di magliette storiche e tutto quanto atto a ripercorrere quello che è un pezzo di gloriosa storia del calcio italiano ed internazionale, calcato da grandi campioni come Maradona e Van Basten, per citarne due.
Ma non solo, ovviamente. Tra i palazzi che verranno aperti, ci sono la sede della Prefettura e della Provincia, ovvero Palazzo San Filippo dove spiccano le decorazioni di Adolfo De Carolis, Palazzo Alvitreti (sede di Confindustria), Palazzo Odoardi (Camera di Commercio) e Palazzo Malaspina con le sue “stanze segrete”. Ognuno con la sua storia, con le sue caratteristiche, con i suoi misteri tutti da scoprire, meglio se direttamente sul posto.
Le presentazione delle Giornate Fai
«Un grande amico del Fai quale Tullio Pericoli ha voluto fortemente che l’inaugurazione della sua mostra “Le Forme del paesaggio. 1970-2018” coincidesse con queste “Giornate di Primavera” -continua la Stipa- ragion per cui l’evento espositivo di Palazzo dei Capitani godrà prima di un’anteprima riservata ai soli soci (venerdì 22 marzo), poi verrà svelata al pubblico in tutta la sua bellezza, che racchiude un percorso antologico del maestro».
Tra le chicche presentate durante la conferenza stampa, a cui hanno partecipato anche il prefetto Rita Stentella, i sindaci di Ascoli e Montedinove Guido Castelli e Antonio Del Duca, la delegata Fai di San Benedetto Lilly Gabrielli e il consigliere provinciale Maria Rita Morganti, anche l’apertura della Dimora Gabrielli in piazza Roma, con i suoi interni da favola.
Questo ricco weekend sarà occasione anche per raccogliere iscrizioni e dare sostegno al Fai (sms al 45584), che oggi più che mai ne ha bisogno per continuare la sua meritoria opera di salvaguardia e riscoperta dei nostri tesori: nelle Marche i beni aperti saranno ben 81, con oltre 3.000 apprendisti e volontari pronti a illustrarne fattura e peculiarità.
Palazzo San Filippo
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