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CasaPound, Giorgio Ferretti:
«Ascoli rischia
di perdere il capoluogo»

ASCOLI - Il candidato sindaco della destra: «Riacquisizione dei parcheggi oggi alla Saba e eliminazione dei varchi elettronici. Noi la vera alternativa». Il segretario nazionale prende le distanze da Papa Francesco
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Quasi 300 presenti all’incontro organizzato da CasaPound, nella Casa della Gioventù, per la presentazione del candidato sindaco Giorgio Ferretti alla presenza del segretario nazionale Simone Di Stefano e del candidato alle europee Michele Sgarisglia.  Ferretti ha messo sotto accusa le varie Amministrazioni comunali, sia di centrodestra sia di centrosinistra, che si sono susseguite negli ultimi 20 anni. «Oggi Ascoli – ha detto – è un deserto politico, economico e sociale. Una città spopolata. C’è il rischio addirittura che perda anche il ruolo di capoluogo di provincia. Da sempre CasaPound – ha continuato – si batte affinché il Comune si riprenda i parcheggi dati in gestione, per 40 anni, alla multinazionale spagnola Saba. Le tariffe sono le più care delle Marche e forse d’Italia. La città è imbalsamata. I negozi chiudono. Un dolore vederla così. Dalla vendita di Piceno Gas è stato ricavato un milione che poteva essere utilizzato per riprendersi i parcheggi e invece forse è stato utilizzato per tappare le falle del bilancio comunale».

Insieme alla riacquisizione dei parcheggi, Ferretti ha proposto anche l’eliminazione dei varchi nel centro storico. Poi ha ribadito gli altri punti forti del suo programma: la difesa dell’ospedale Mazzoni («lo vogliono portare a Spinetoli»),  no agli Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), no alla città dei centri commerciali («è stata creata una nuova città»), no al nuovo ponte di Monticelli («per favorire ancora la grande distribuzione»), eccetera. «Noi – ha detto il candidato sindaco di CasaPound senza risparmiare critiche anche al sindaco uscente Guido Castelli – siamo l’unica alternativa per guidare la città. L’opposizione in Consiglio comunale? Solo apparenza.  Vogliamo Ascoli sovrana e non città di serie B».

Il segretario nazionale Di Stefano ha parlato soprattutto di Europa. «L’Unione Europea – ha detto – ha devastato l’economia dell’Italia. Non è vero che fuori dall’Europa e dall’euro c’è il disastro. Si va invece avanti molto meglio. Non è vero che il debito pubblico italiano è un problema. L’unica soluzione per salvare l’Italia è uscire dall’Ue e dall’euro. Noi siamo per l’Italexit. No alla Banca centrale europea. Si ad una moneta nazionale». Non ha risparmiato critiche a Lega e a Movimento 5 Stelle. «Matteo Salvini aveva la felpa contro l’Europa. I  5 Stelle raccoglievano le firme. Ora hanno cambiato idea». Ad una domanda su Papa Francesco ha risposto: «Ci sono due Papi. Io sono per l’altro». Toni comunque sempre pacati rivendicando a CasaPound anche una notevole azione sociale. Altra affermazione di Di Stefano su principi generali: «Sempre pronti a sottoscrivere la Costituzione italiana. Ma non a sottoscrivere i valori della Resistenza».


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