Da Cruz circondato dagli avversari: tenacia e pressing del Pescara si sono rivelati vincenti (Foto Edo)
di Bruno Ferretti
Il veleno nella coda. Succede tutto negli ultimissimi minuti di una sfida tesa, nervosa, a tratta anche cattiva. Due gol in cinque minuti condannano l’Ascoli alla prima sconfitta casalinga, secondo stop consecutivo dopo quello di Cremona. Una delusione che gli ottomila tifosi bianconeri accorsi al “Del Duca” di certo non meritavano. Un brusco risveglio per la squadra di Zanetti che sognava una notte di gloria. Se avesse vinto l’Ascoli avrebbe raggiunto il Benevento in vetta alla classifica e invece resta al sesto posto.
LA PARTITA – Rispetto a Cremona, il centrocampo dell’Ascoli è nuovo di zecca con Gerbo a destra, l’esperto Troiano play e Piccinocchi a sinistra. Cavion e Petrucci vanno in panchina mentre Padoin gioca terzino sinistro al posto di D’Elia. In attacco, dopo un mese di forzata assenza, rispunta Scamacca (al posto dell’infortunato Ardemagni) in coppia con Da Cruz. Confermato Ninkovic trequartista con libertà di azione. In difesa Valentini al posto di Brosco, in porta Leali ormai promosso titolare al posto di Lanni.
Il Pescara, come previsto, cambia modulo passando dal 4-3-3 al più prudente 3-5-1-1 dove Galano agisce dietro la prima e unica punta Brunori. Il regista è Memushaj, esterni l’ex bianconero Ciofani che fronteggia Padoin, e Masciangelo; mezzali Busellato e Machin. E difesa bloccata con Drudi, Campagnaro e Scognamiglio davanti al portiere Fiorillo.
La posta in palio è alta e in campo la tensione si taglia a fette. Dagli spalti l’incitamento dei tifosi bianconeri è incessante ma si fanno sentire anche i 600 pescaresi. Il primo tiro in porta è di Machin dai venti metri: nessun problema per Leali ben piazzato. Una fiammata al 27′ e l’Ascoli va vicinissimo al gol. Punizione-cross di Ninkovic nell’area affollata, pallone respinto, tira Gerbo, si oppone bene Fiorillo e Scamacca in rovesciata centra il palo. In campo l’agonismo non manca e neppure qualche entrata ai limiti. Drudi e Scognamiglio sono i primi ammoniti. Il pallino del gioco resta in mano all’Ascoli, mentre il Pescara si affida alle veloci ripartenze di Galano e Brunori.
Una fiondata di Machin da lontano riaccende i fuochi nella ripresa. Fuori. L’assetto tattico delle squadre non cambia e neppure l’andamento della partita. Zanetti cambia Gerbo con Brlek. Fiorillo (34′) salva in tuffo sul colpo di testa di Troiano servito al centro dell’area da Da Cruz. Due cambi nel Pescara: entrano Bettella e Ingelsson al posto di Drudi e Memushaj. Le nuove energie portano fortuna al Pescara che a due minuti dalla fine realizza il gol che decide il match.
Valentini perde ingenuamente palla e Brunori va via: sul cross teso Galano precede di un pelo Gravillon e infila Leali. Il Pescara non crede si suoi occhi. E come se non bastasse, in pieno recupero, gli abruzzesi raddoppiano con un rigore concesso per fallo di Ferigra, appena entrato, su Busellato. Trasforma lo stesso Busellato. La vittoria al “Del Duca” risolleva il Pescara. Per l’Ascoli la sconfitta casalinga è davvero un brutto colpo. Un pugno nello stomaco.
ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Pucino, Gravillon, Valentini (46′ st Ferigra), Padoin; Gerbo (25′ st Brlek), Troiano (46′ st Chajia), Piccinocchi; Ninkovic; Scamacca, Da Cruz. A disposizione: Lanni, Novi, Andreoni, Laverone, D’Elia, Cavion, Beretta, Rosseti. Allenatore: Zanetti.
PESCARA (3-5-1-1): Fiorillo; Ciofani, Drudi (37′ st Bettella), Campagnaro, Scognamiglio; Ciofani, Busellato, Memushaj (40′ st Ingelsson), Machin, Masciangelo; Galano; Brunori (46′ st Borrelli). A disposizione: Farelli, Cisco, Vitturini, Zappa, Del Grosso, Bruno, Bocic, Di Grazia, Maniero. Allenatore: Zauri.
Arbitro: Aureliano di Bologna (assistenti Pagliardini di Arezzo e Saccenti di Modena, quarto ufficiale Sozza di Seregno).
Rete: 43′ st Galano, 48′ st Busellato su rigore.
Note: spettatori paganti 4.313 (591 ospiti), incasso 46,123 euro; abbonati 4.197 (quota 33.181 euro). Ammoniti: Drudi (P), Scognamiglio (P), Troiano (A), Masciangelo (P) tutti per gioco falloso. Angoli 4-4. Recupero: 0’+6′.
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