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Autotrasporto dei giornali:
Alessandro Mancini,
una vita a viaggiare di notte

ASCOLI - Per decine di anni ha percorso la Statale Salaria trasportando il "Messaggero" da Roma ad Ascoli. Un mestiere duro, mandato in pensione dalla tecnologia
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Alessandro Mancini

di Bruno Ferretti

Quello di autotrasportatore di giornali dalla tipografia alle agenzie di distribuzione, è un mestiere antico, ormai in fase di sparizione, superato – come tanti altri – dalle moderne teconologie. Un mestiere che, tuttavia, conserverà per sempre tutto il suo romanticismo.

Andare tutte le notti a caricare, e poi trasportare, migliaia di copie, d’estate e d’inverno, con il caldo, con la pioggia e con la neve. Un lavoro durissimo, nonché pericoloso, con tutti i rischi e le insidie che il viaggiare di notte comporta.

Un grande esponente di questo settore lavorativo è stato sicuramente l’ascolano Alessandro Mancini, veterano dei trasportatori, che ha trascorso una vita intera al volante, con i suoi furgoni carichi di giornali da portare a destinazione nel minor tempo possibile.

Alessandro, festeggiato da tutti i sui familiari, ha tagliato in famiglia il prestigioso traguardo degli 89 anni in buona salute, fisica e mentale.

Cominciò trasportando “Il Corriere della Sera” da Porto d’Ascoli ad Ascoli e nei centri dell’entroterra. L’azienda di famiglia un po’ alla volta si allargò, e dopo alcuni anni Mancini iniziò a lavorare per “Il Messaggero” sulla tratta Antrodoco-Loreto.

Successivamente allargò il giro trasportando i giornali da Roma ad Ascoli, con varie tappe lungo il viaggio. Ha svolto questo duro mestiere sempre con impegno straordinario distinguendosi per puntualità e ordine. Una vera istituzione nel settore.

Adesso Alessandro si sta godendo il meritato riposo nella sua abitazione in viale Treviri, a Porta Romana. E ricorda sempre con piacere gli anni in cui ha lavorato, giorno e notte, sacrificandosi per svolgere la… missione.

È stato veramente un grande lavoratore, e merita il ringraziamento di tutti per l’esempio che ha saputo trasmettere. Oggi i giornali vengono spediti a destinazione con altri mezzi, ma quello del trasporto resta un nostalgico ricordo.


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