Giorgio Cipollini
di Franco De Marco
Per far fronte ai turni delle ferie estive 2020 del personale non medico dell’Area Vasta 5 c’è bisogno di 33 infermieri a tempo determinato, 16 oss (operatori socio sanitari), una ostetrica e 2 ausiliari.
In tutto un pacchetto di 52 operatori.
Nadia Storti direttore dell’Asur
E’ la richiesta avanzata questa sera nel previsto incontro in videoconferenza che le organizzazioni sindacali della sanità del Piceno hanno avuto con il direttore generale dell’Asur Nadia Storti.
La richiesta sarà formalizzata nei prossimi giorni da Maria Rosa La Rocca, dirigente delle Professioni Sanitarie dell’Area Vasta 5, la quale ha attentamente valutato, sotto un profilo prettamente tecnico e scientifico, le esigenze del territorio.
Insomma una proposta ben fondata per garantire adeguata assistenza ai pazienti e rispetto dei diritti dei lavoratori.
Se nel precedente confronto con il direttore generale dell’Asur c’era stata una panoramica generale dei tanti punti sollevati dalle organizzazioni sindacali del Piceno, oggi si è entrati nello specifico.
Punto centrale, come detto, il problema delle ferie estive dopo il periodo di superlavoro durante l’emergenza Coronavirus.
Nadia Storti ha assicurato che terrà conto della richiesta di personale in più per l’estate. Insomma sembrerebbe che ci possa essere un punto d’incontro tra le parti.
Non si è parlato solo di questo.
L’altro punto centrale della rivendicazione, sollevato in particolare l’altro giorno da Cgil, Cisl e Uil, era la disparità di trattamento economico tra territori e territori con Ancona a far la parte del leone.
«Abbiamo ribadito – ha commentato il segretario territoriale della Funzione Pubblica Cisl Giorgio Cipollini – che non possiamo assolutamente accettare difformità di trattamento sulle prestazioni aggiuntive.
Tutti devono avere il medesimo riconoscimento.
Ci è stato risposto che, per quanto riguarda i compensi elargiti al personale nell’Area Vasta 2, questi verranno considerati come un’anticipazione nel momento in cui si procederà alla distribuzione delle risorse aggiuntive per il personale di tutte le Marche».
Clima almeno apparentemente più disteso ma ora i sindacati del Piceno attendono atti concreti.
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