Al via domani, 17 giugno, l’esame di stato per 3.600 studenti delle scuole superiori del Piceno. Emozione, ma anche una legittima paura. E un pizzico di curiosità per la prova “al tempo del Coronavirus”.
Ai maturandi delle Marche, la lettera di Marco Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale:
«Con l’esame di maturità si chiude una fase della vostra vita, quella cioè vissuta nell’ambito di una “comunità totale” che stabiliva per voi cosa fare, quando, come, con chi.
Un’esperienza tipica della vostra età, sostanzialmente comune a tutti i sistemi educativi, seppur con caratteristiche, modalità diverse a seconda delle latitudini dei tempi e delle culture.
L’esame di maturità rappresenta uno degli eventi decisivi ed emozionanti per la vita di ogni giovane.
E’ il rito della partenza da quella comunità, nel quale occorre dimostrare di essere pronti a prender nelle vostre mani la barra del timone della vostra vita, per condurla all’approdo a cui siete chiamati, nel quale occorre dimostrare di aver fatto propria la pietra da portate al “cantiere” del tempio nel quale è parte il destino di ciascuno.
È una prova che richiede l’impegno dovuto dalla consapevolezza che si è chiamati a compiere un “sacrificio”, nel senso proprio del temine.
E se qualcuno dubita del proprio impegno, scenda in strada, nella piazza del proprio paese, si guardi intorno e si accorgerà dell’impegno di chi lo ha preceduto, probabilmente anche maggiore del vostro: meritatelo per consegnarlo a chi sarà dopo di voi.
In bocca al lupo».
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