Giuseppe Pacetti e Raffaele Bartomioli (Uilm), Gianni Lanciotti (Fiom Cgil), Romina Rossi e Angelo Forti (Fim Cisl), Barbara Nicolai e Alessandro Pompei (Fiom Cgil)
di Maria Nerina Galiè
Gli ammortizzatori sociali devono camminare di pari passo con il rispetto del piano industriale 2019-2021. E’ questo che chiederanno i sindacalisti dello stabilimento Whirlpool di Comunanza nel prossimo incontro a Roma, in programma per il 31 luglio, alla presenza di rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro.
Lo hanno ribadito ieri, 17 luglio, davanti alla Prefettura di Ascoli, dove hanno messo in atto la manifestazione, accompagnata dallo sciopero di 8 ore, ed in contemporanea con le altre sedi nazionali, per salvare il sito produttivo di Napoli dalla una chiusura (al 31 ottovre) che al momento sembra inevitabile nonostante numerose iniziative e trattative.
Per il sito di Comunanza, nel rispetto delle norme anti Covid, hanno partecipato le Rsu Raffaele Bartomioli della Uilm, con il segretario provinciale Giuseppe Pacetti, Gianni Lanciotti della Fiom Cgil con Barbara Nicolai e Alessandro Pompei ed Angelo Forti della Fim Cisl con Romina Rossi.
Il piano industriale approvato il 25 ottobre 2018, pure dopo una lunga trattativa prevedeva il mantenimento di tutti gli stabilimenti.
I vertici aziendali invece, piegati alla legge implacabile dei numeri, hanno deciso diversamente per il sito campano, scatenando la reazione di tutti i lavoratori, in segno di solidarietà per i colleghi ma anche perchè hanno visto vacillare quella che consideravano una certezza.
La delegazione picena in Prefettura
«Semmai dovesse capitare a Comunanza quello sta accadendo per Napoli – hanno ribadito i sindacalisti al vice prefetto Anna Gargiulo e al capo di gabinetto Giuseppe Dinardo, che li hanno ricevuti – sarebbe la fine dell’entroterra piceno. Lo stabilimento è più che mai vitale ora. Ci stavamo rialzando dai danni del sisma del 2016, ma l’emergenza sanitaria ha nuovamente messo a dura prova il tessuto economico e sociale dell’intera zona».
La cassa integrazione nello stabilimento di Comunanza è terminata. Rimangono solo 5 settimane di quella in deroga concessa per l’emergenza sanitaria.
Il 31 luglio si attende una proroga da parte del Governo. Il tavolo sarà anche l’occasione per fare il punto sulla situazione del sito piceno che nel mese di luglio ha fatto solo 4 giorni di fermo produttivo.
«L’azienda avrà i dati relativi alle vendite del primo semestre del 2020 soltanto il 23 luglio», hanno precisato i sindacalisti.
A Comunanza, come ribadito dall’ad Luigi La Morgia, durante la sua visita all’inizio del febbraio scorso, quando il Coronavirus era dietro l’angolo ma nessuno ancora lo sapeva, si puntava con fiducia sulla lavasciuga da 8-9 chili, forti dell’aumento delle vendite del 5%.
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