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Covid e centri commerciali,
Laura Gabrielli: «Assembramenti
nelle vie cittadine dello shopping»

ASCOLI - La vice presidente del Gruppo Gabrielli e amministratore delegato di Fg Gallerie Commerciali, che si unisce all'appello del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali alla revoca della chiusura dei negozi nei weekend. «Misure inadeguate e dannose in quanto riducono la scelta commerciale e quindi una più equa distribuzione della clientela»
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Il centro di Ascoli il 6 dicembre scorso

 

Ogni giorno che passa e si avvicina il Natale i negozi dei centri commerciali perdono opportunità di vendere durante il weekend, per via delle restrizioni anti Coronavirus, stabilite dal Governo nell’ultimo Dpcm. Non ci sta Laura Gabrielli, vice presidente del Gruppo Gabrielli e amministratore delegato di Fg Gallerie Commerciali, che si unisce all’appello del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali. Chiede infatti «l’immediata revisione di quanto previsto dall’ultimo Dpcm in merito agli orari di apertura delle attività commerciali e all’apertura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi».

«Il sentimento di delusione ed amarezza con cui abbiamo stigmatizzato l’atteggiamento del Governo nei confronti dei centri commerciali – ricorda Laura Gabrielli – è ancora più forte, dopo aver visto le immagini piene di gente nelle vie dello shopping delle grandi città e nelle grandi strutture di vendita al di fuori di parchi e centri commerciali . Per avere  flussi ordinati e controllati di persone sarebbe stato molto più appropriata la scelta di lasciare aperte tutte le strutture commerciali esistenti, favorendo  una maggiore distribuzione e diminuendo  la probabilità degli affollamenti nei fine settimana del periodo  natalizio».

Il Cncc ha ribadito che «le attuali misure del Governo, che prevedono la chiusura dei negozi di beni non essenziali all’interno dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi sono inadeguate e potenzialmente dannose sotto il profilo sanitario, in quanto favoriscono assembramenti nei centri città e sui mezzi pubblici avendo ridotto la scelta commerciale. La limitata apertura dei centri commerciali contribuisce, infatti, agli assembramenti nelle cosiddette “vie dello shopping”, dove al contrario i negozi e i grandi magazzini sono aperti tutti i giorni, pur non potendo garantire lo stesso livello di controllo che solo strutture altamente organizzate possono assicurare».

«Torniamo a ricordare che dicembre è fondamentale per tutte le attività del commercio, comprese quelle all’interno dei centri e parchi commerciali. Gli ultimi provvedimenti  stanno creando danni irreparabili  sotto il profilo economico  ed  occupazionale. Da parte nostra – prosegue Laura Gabrielli – abbiamo sin da marzo adeguato i sistemi di sicurezza alla normativa sanitaria vigente: siamo in grado di sapere quante persone sono presenti nei nostri centri commerciali e possiamo garantire che il numero sia sempre compatibile con il distanziamento minimo previsto. Ogni negozio della galleria ha provveduto ad organizzarsi al proprio interno  dotandosi  dei presidi sanitari necessari per garantire la sicurezza dei propri collaboratori e della clientela

L’accanimento nei confronti del mondo dei  centri commerciali appare quindi ingiustificato anche perché  non sono noti casi di contagi avvenuti al loro interno.  I centri commerciali, infatti, hanno attivato misure di sicurezza stringenti e spesso più rigorose rispetto al dettato normativo. Ancor più inspiegabile è la decisione di far chiudere i parchi commerciali trattandosi di una pluralità di esercizi indipendenti l’uno dall’altro con  in comune soltanto l’area dei parcheggi».


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