di Luca Capponi
Paul Giorgi è uno di quei talenti poliedrici da tenere d’occhio. Cantautore ascolano, 25 anni, ha frequentato la scuola di Mogol, pubblicato diversi singoli e un album con la band “The Koffees”, composto la colonna sonora della web serie “Non voglio mica la luna”, prodotto brani per altri artisti e persino ideato un’app molto usata dai colleghi musicisti.
Paul Giorgi in studio
Adesso torna con un nuovo pezzo, “Tigre“, appena uscito su tutte le piattaforme, accompagnato dalla copertina disegnata da Giulia Canala e da un videoclip diretto da Andrea Giancarli.
Quel Paul molto beatlesiano, la band di Liverpool è probabilmente la sua principale ispirazione, e un modo di approcciarsi fresco ma ben ancorato agli insegnamenti del passato, ci accompagna nel suo mondo, che dopo “Tigre” vedrà anche la pubblicazione di un disco, chiamiamolo così, “animalesco”.
«E’ una specie gioco che mi accompagna da quando sono piccolo -spiega sorridendo Giorgi-. In famiglia ci è sempre piaciuto abbinare le facce degli animali a quelle delle persone. Guarda caso, nei pezzi che ho scritto negli ultimi due anni c’era sempre un animale di mezzo, e mi sono accorto che le canzoni erano legate proprio da questo aspetto. Durante il lockdown ho potuto arrangiarle suonando tutti gli strumenti e ricreando le sensazioni della sala prova. Spero che per giugno possa uscire il lavoro completo».
Il video diretto da Giancarli è stato girato alla “Cereria” di Ascoli e vanta la fotografia di Daniele Castelli ed un set disegnato da Giulia Canala, per un progetto completamente autoprodotto, senza alcuna etichetta dietro. Tanto di cappello ai ragazzi.
«Forse il problema è mio che sono un po’ “asociale”, ma non mi sono messo neanche a cercare -spiega-. Mi sono detto “ho il materiale, voglio tirarlo fuori e vedere dove va”. Ci credo parecchio, mi piace, ci sono molte sonorità di artisti che amo, tra cui ovviamente i Beatles, di cui sono un grande fan».
Curiosità: Giorgi è anche un programmatore niente male. Lui lo chiama “lato nerd”, ma l’ultima applicazione per iPhone che ha ideato, si chiama “C.ARP“, ha avuto riscontri anche negli Stati Uniti.
«E’ una sorta di emulazione dell’Omnichord, una tastiera prodotta dalla Suzuki negli anni ’80 -racconta-. Ho cercato di metterci qualcosa di nuovo e sta andando molto bene, ci sono tanti colleghi anche illustri che la stanno utilizzando, ne sono molto contento».
La copertina di “Tigre”
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