Dopo aver portato a casa sei punti in altrettanti impegni nel corso della prima tranche del campionato andata in scena nel centro sportivo universitario dell’Aquila (leggi l’articolo), la Picena non Vedenti “Carlo Malloni” Fainplast fa tappa a Napoli per tenere vive le speranze di conquistare la salvezza nella stagione che ha segnato il ritorno nella serie A di torball a un paio d’anni di distanza dalla prima e ultima apparizione.
Nella palestra dell’Istituto per ciechi e ipovedenti “Paolo Colosimo” del capoluogo campano, sabato 6 e domenica 7 marzo i ragazzi di mister Giovanni Palumbieri (leggi l’intervista di presentazione all’allenatore) prenderanno parte a una due giorni di partite che, oltre alla compagine ascolana, vedranno protagoniste Teramo, Bolzano 1, Ciociaria e i padroni di casa del Colosimo, con le ultime tre squadre a loro volta invischiate nella lotta per non retrocedere.
Questa volta saranno ben otto i match – tutti con formula di andata e ritorno in campo neutro – in programma per la Picena non Vedenti, che proverà a strappare punti preziosi in chiave salvezza mentre le restanti squadre militanti nella massima serie saranno impegnate in quel di Bergamo nell’ambito del secondo raggruppamento previsto per la terza e la quarta giornata di campionato.
Un vero e proprio tour de force quello che attende la società ascolana, che dovrà farsi trovare pronta per provare a blindare la permanenza nella massima categoria del torball in attesa degli ultimi due decisivi appuntamenti di Torino e Reggio Calabria.
«Speriamo di comportarci bene come nelle prime due giornate disputate all’Aquila – dichiara Marco Piergallini, presidente della Picena non Vedenti -. È ovvio che da queste due giornate ci aspettiamo molto, soprattutto negli scontri diretti, che dovremmo cercare di non fallire».
Gli incontri in programma nel fine settimana si svolgeranno a porte chiuse e nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di distanziamento sociale e contenimento del contagio, come da protocollo stilato dalla Fispic.
«Al di là dell’aspetto puramente agonistico – conclude Piergallini –, il fatto che in un momento così delicato si continui a giocare è senza dubbio un segnale positivo, oltre a rappresentare per noi un’occasione di svago dai problemi quotidiani con cui siamo tutti costretti a convivere».
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