La foto è stata scattata da un nostro lettore a Campo Parignano
di Maria Nerina Galiè
Non si placano i tentativi di truffa ai danni dei cittadini. La “sfacciataggine” arriva a suonare il campanello di casa.
Non si limitano, questi intraprendenti “venditori”, a telefonare agli utenti proponendo agevolazioni tariffarie sulle varie utenze, spacciandosi per addetti di società di gas e luce (leggi qui). E tentano di prendere un appuntamento “in presenza” nonostante il Covid: “Vengo a casa sua e le spiego come risparmiare sulla bolletta Enel” aveva detto un sedicente operatore ad una signora, qualche settimana fa, ma che per fortuna aveva avvisato la Polizia (leggi qui).
Nella maggior parte dei casi la truffa sta nel tipo di contratto che si propina, giocando su un poco chiaro rapporto utente-fornitore. Il cittadino crede di restare con il fornitore “X” mentre si ritrova con una bolletta di “Y”.
Lasciamo stare la discutibile realtà che mette numeri di cellulari e bollette con tanto di codice utente e indirizzo della fornitura nella mani di chiunque a questo punto.
Veniamo al dunque. In questi giorni ad Ascoli sono stati segnalati casi in cui un presunto addetto dell’Enel ha suonato i campanelli di alcuni condomini di Campo Parignano (fatto segnalato direttamente da alcuni residenti) e Porta Maggiore (i cittadini hanno messo un post su “Sei di Ascoli se”).
L’Enel si è detta completamente estranea a questo tipo di operazione. Quindi – chiunque sia – agisce per altre aziende nella migliore delle ipotesi o per altri fini.
Si tratta di un uomo piuttosto giovane che, vestito con una divisa riconducibile alla società fornitrice di energia elettrica e munito di un “tesserino”, afferma di dover visionare la bolletta dell’utente.
A Campo Parignano, in un palazzo, è andata bene anche per il fatto che i condomini stessi si sono passati la voce, stupiti da quella strana richiesta e non gli hanno dato corda.
Ma non si esclude che altrove l’uomo possa aver avuto successo.
Chi corre maggiormente il rischio di essere abbindolato, se non addirittura derubato (l’incaricato chiede di entrare in casa) è sempre l’anziano che vive da solo.
Non è eccessivo ricordare a genitori e nonni pertanto di non aprire ad estranei, nemmeno se si presentano con il nome di chi ci fornisce acqua, luce o gas. E soprattutto è necessario ascoltare l’appello delle forze dell’ordine: «Gli anziani non dicano mai, al citofono o al telefono, di essere soli in casa».
Frase che a volte utilizzano per mandar via educatamente l’invadente “venditore”, come a dire che vivendo da soli consumano poco oppure che non sono in grado di prendere decisioni sull’argomento. Ma nonostante l’indiscutibile buona fede, l’esternare questo particolare può richiamare l’attenzione dei malintenzionati.
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