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Caos Confindustria,
Mariani lascia la presidenza:
nel Comitato di reggenza ci sono
Fenni, Gaspari, Cardinali e Ciavaglia

IL CASO - Interviene il Collegio speciale dei probiviri federali nel tentativo di ricucire lo strappo della componente fermana. Entro il 30 giugno devono essere recapitate a Roma le osservazioni dei quattro "saggi". Situazione molto delicata e difficile da dipanare. Esiste un nuovo presidente capace di mettere tutti d'accordo?
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di Franco De Marco

Interviene Confindustria nazionale, come facilmente prevedibile, nel tentativo di ricucire lo strappo all’interno di Confindustria Centro Adriatico e di mantenere – si può dedurre – l’assetto associativo attuale stoppando l’iniziativa di una parte della componente fermana per dividere di nuovo, tra Ascoli e Fermo, l’organizzazione imprenditoriale.

Simone Mariani

«E’ stato nominato – dice il comunicato ufficiale diffuso oggi da Confindustria Centro Adriatico Ascoli e Fermo –  un Comitato di reggenza dal Collegio speciale dei probiviri federali di Confindustria nazionale per gestire da oggi, 27 aprile, Confindustria Centro Adriatico. Questo significa che è terminato in anticipo il mandato del presidente Simone Mariani».

«L’avvocato Federico Landi, segretario dei probiviri nazionali, – si legge nella nota – ha comunicato che il Comitato di reggenza sarà in carica fino al 30 giugno e assume in sé tutti i poteri del Consiglio di presidenza. A guidare il Comitato è stato chiamato Valentino Fenni presidente della sezione calzature di Confindustria Centro Adriatico».

Valentino Fenni

Il quale dichiara: «Da oggi sono il coordinatore del Comitato e assumo la rappresentanza legale dell’associazione».

Al fianco di Valentino Fenni, titolare della Dada di Grottammare, che rappresenta Confindustria a livello istituzionale e associativo, Roma ha nominato gli imprenditori Franco Gaspari (Ascoli, edilizia), Bruno Cardinali (Sant’Elpidio a Mare, Tecnofilm) e Sergio Ciavaglia (Servigliano, Global Service srl).

«In questi due mesi uno dei compiti che ci è stato assegnato – afferma sempre la nota ufficiale –  è quello di effettuare approfondimenti e verifiche che consentano di capire quale sia la miglior soluzione per l’associazione in modo da evitare ulteriori polemiche, uscite di aziende e danni d’immagine. Per questo il nostro impegno è quello di ascoltare la base associativa. Al termine invieremo le nostre osservazioni al Collegio nazionale dei probiviri che prenderà la decisione che riterrà opportuna».

«Nel nominare il Comitato di gestione – si legge ancora nel comunicato ufficiale – Roma ha anche annullato le decisioni assunte il 24 marzo durante il Consiglio generale che portò all’espulsione degli imprenditori Andrea Santori e Fabrizio Luciani. Da oggi inizia un percorso breve e intenso che noi componenti del Comitato cercheremo di svolgere al meglio con il solo interesse di tornare a essere un riferimento per tutti gli associati».

Insomma la road map è evidente. Azzeramento della struttura attuale e tentativo di ripartire uniti. Roma vuole una organizzazione imprenditoriale unita. Una volta uscito di scena il presidente Simone Mariani, come reagirà la componente fermana che lo ha messo sotto accusa e che ha manifestato l’intenzione di separarsi da Ascoli e ricostituire la vecchia Uif (Unione Industriali del Fermano)? Tornerà sui suoi passi?

Mariani, come noto, avrebbe comunque lasciato l’incarico per fine mandato tra poche settimane. E allora perché tanto polverone?  Vedremo. Di sicuro il lavoro al Comitato di reggenza con manca. Non è facile ricomporre un quadro unitario e soprattutto senza più litigi per il futuro pensando solo ad una rappresentanza forte e a servizi alle imprese sempre migliori. Cercasi un signore (fermano) della provvidenza.

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