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Caos A14, l’appello dei Popolari Udc:
«Disagi non più tollerabili,
subito un tavolo di confronto»

IL TRATTO piceno dell'autostrada ancora al centro dell'attenzione. Il portavoce Solazzi: «Occorre rivalutare il completamento delle tre corsie e stabilire un cronoprogramma di interventi manutentivi programmati con i relativi periodi di sospensione»
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«Non c’è giorno in cui non ci siano difficoltà di percorrenza nel tratto piceno della A14, che ormai riteniamo davvero non più tollerabili. Facciamo richiesta al presidente della Regione Acquaroli affinché convochi un tavolo di confronto con la Società Autostrade, per rivalutare il completamento delle tre corsie e, da subito, per stabilire un cronoprogramma di interventi manutentivi programmati e dei relativi periodi di sospensione».

Mezzi in coda nel tratto piceno della A14

A tornare sull’argomento autostrada A14, in particolare del tratto sud che coinvolge la parte che attraversa la provincia di Ascoli e parte di quella fermana, sono I Popolari per le Marche Udc attraverso il portavoce Vittoriano Solazzi.

«Da diversi anni il tratto di autostrada che percorre l’intera regione è stato oggetto di consistenti lavori per la opportuna realizzazione della terza corsia che arriva fino a Porto Sant’Elpidio, con i relativi disagi di cui abbiamo contezza -spiega-. Il tratto di autostrada che segue verso sud è rimasto a due corsie e purtroppo le difficoltà si sono amplificate a dismisura. Ricordiamo i disagi a seguito dell’incendio in una galleria a Grottammare nel 2018 e il sequestro di alcune barriere di cavalcavia da parte della Procura della Repubblica di Avellino nel 2019».

«Una vera odissea per chi lavora su strada, un brutto biglietto da visita per i turisti che si riversano nelle nostra regione per villeggiare -continua Solazzi-. Anche nel 2020 i disagi sono stati moltissimi, l’autostrada è stata spesso bloccata per lavori di manutenzione e di riqualificazione o anche solo per incidenti come verificatosi anche nei giorni scorsi intasando per molti chilometri la strada “nazionale” litoranea delle Marche con enormi disagi anche per la popolazione  residente tra Fermo ed Ascoli».

«Crediamo che la crisi che ha colpito un settore economicamente trainante come quello turistico, per gli effetti della pandemia, debba orientarci tutti ad un impegno straordinario per il suo rilancio ed il tema della viabilità non può essere certo trascurato -è la conclusione- Riteniamo, peraltro, che sia da considerare, in caso di circostanze emergenziali o di difficoltà non altrimenti gestibili, la limitazione dei costi di pedaggio finanche ad azzerarli in relazione ai disagi arrecati all’utenza».

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