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In piena crisi idrica,
in spiaggia le docce perdono:
ma c’è acqua e acqua

SAN BENEDETTO - Spreco del prezioso liquido nella prima spiaggia libera, ma dal Comune rimarcano che non è potabile. Nel corso dell’estate si sono verificati anche problemi opposti
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di Marco Braccetti

 

Acqua sprecata a profusione lungo l’arenile sambenedettese. Una delle docce collocate lungo la prima spiaggia libera (a due passi dalla foce dell’Albula) fa i capricci e perde fluido a getto continuo. Non un bel vedere, soprattutto in questo periodo di grave crisi idrica che sta interessando tutto il Piceno. Il problema è stato segnalato al Comune e proprio da lì sottolineano come le docce vengono alimentate dalla cosiddetta “acqua di pozzo” (acqua non potabile) che è ben diversa dalla tradizionale acqua che sgorga dai rubinetti delle nostre case. In soldoni,  il fluido di pozzo non fa testo riguardo all’emergenza.

Insomma: c’è acqua e acqua, ma comunque (a livello d’immagine) non è certo positivo vedere simili sprechi, soprattutto in un frangente del genere. Restando in tema: nel corso di quest’estate si sono verificati anche problemi opposti. Proprio il 14 agosto, ad esempio, in vari chalet del litorale Nord veniva segnalata penuria d’acqua nelle docce. Tra alti e bassi, questo disservizio si ripresenta ormai da diversi anni lungo la Riviera. Anche se, proprio nella vigilia di Ferragosto (grande affollamento di turisti) era davvero il giorno meno opportuno per certe défaillance.

Tornando sul fronte della crisi idrica, va detto che da ieri, mercoledì 15 ottobre, e fino a nuova comunicazione, in alcune zone sambenedettesi è stato attivato il razionamento idrico nelle ore notturno. Provvedimento preso dalla Ciip, valido in via Santa Lucia e traverse e nella strada Panoramica e traverse.

Dal Comune, questa settimana è stata diramata emanata una nota ufficiale: «Come noto, la Ciip ha innalzato al livello di “codice rosso – 3° stadio” lo stato dell’emergenza idrica e ha iniziato a sospendere l’erogazione dell’acqua nelle ore notturne in alcuni Comuni. La Prefettura ha dunque chiesto ai Sindaci, in particolare quelli più popolosi come San Benedetto del Tronto, di rinnovare l’invito ai cittadini affinché l’uso della risorsa idrica sia rigorosamente limitato alle sole esigenze igienico-potabili. In particolare, si ricorda che è vietato utilizzare acqua potabile per innaffiare orti e giardini, cortili, lavare automezzi, pulire strade, marciapiedi, ecc. e che sono previste sanzioni per i trasgressori».

 

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