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Ascoli, è Passeri il nuovo socio
di Pulcinelli e Rizzetta:
«Noi convinti dal progetto»

SERIE B - La realtà aziendale della “Distretti Ecologici SpA” ha acquisito il 20% delle quote societarie. Dino Passeri, responsabile marketing, ha spiegato l’interessamento al club da parte della sua famiglia: «Siamo qui per trasmettere una filosofia»
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di Salvatore Mastropietro

Dopo un intenso mese di partite è nuovamente tempo di nazionali nel panorama calcistico nazionale e internazionale. Anche in casa Ascoli, dunque, si può tornare a respirare per prepararsi al meglio alla ripresa dal punto di vista fisico, tattico e non solo. Gli allenamenti agli ordini di mister Andrea Sottil riprenderanno domani, martedì 5 ottobre, alle ore 15 al “Picchio Village”. Ci saranno tutti tranne Iliev, che ha raggiunto il ritiro della Bulgaria, dove resterà fino a mercoledì 13.

Rizzetta e Cirrincione della “North Sixth Group”

Il calcio giocato entra in standby per qualche giorno e cede il passo ad altri discorsi, tra cui quelli societari. E’ passato poco più di un mese dall’ufficializzazione dell’ingresso nell’Ascoli Calcio della “North Sixth Group”, presieduta dall’italo-americano Matt Rizzetta. La holding newyorkese è al momento proprietaria del 31% delle quote societarie (con opzione per l’acquisto del 51% a fine stagione), ma non è l’unica novità riguardante gli assetti del club bianconero.

Al fianco di Pulcinelli (39%) e Rizzetta (31%) il quadro del nuovo consiglio d’amministrazione bianconero viene, infatti, completato da Bernardino Passeri della Distretti Ecologici S.p.A. e dai fratelli D’Alessandro di Rabona Mobile (10%).

Massimo Pulcinelli

Tramite il sito ufficiale dell’Ascoli ha parlato Dino Passeri, responsabile marketing e organizzativo della nuova azienda partner di Massimo Pulcinelli. Innanzitutto ha presentato la realtà dell’azienda di famiglia di cui è stato portavoce in questa occasione: «Nasciamo come realtà flessibile, come rete d’impresa e quando decidiamo di realizzare un progetto costruiamo la squadra ad hoc e confacente al progetto. Oggi Distretti Ecologici non è più rete di impresa, ma una S.p.A. con lo stesso spirito e la stessa missione. Crediamo nei progetti piccoli o che partono da zero, un esempio in questo senso è il super bonus, su cui abbiamo creduto molto, su cui abbiamo spinto, diventando una delle realtà leader del settore in tempi brevissimi e, appunto, credendo nel progetto. La cosa più importante è intravedere una prospettiva e costruire la squadra giusta per arrivare a quell’obiettivo. Il progetto Ascoli Calcio ci ha convinti, ci è piaciuto, è un progetto duraturo, non un vezzo, ma un progetto di crescita».

Tra la realtà della “Distretto Ecologici SpA” e l’Ascoli Calcio ci sono alcuni parallelismi: «Ci sono tante affinità come l’obiettivo di realizzare qualcosa che resti nel tempo e la casa in generale è simbolo di protezione, di comfort, del sentirsi appunto… a casa. La validità di un progetto credo sia fondamentale in tutti i campi, ma non è l’unico elemento necessario: ottenere un risultato senza un progetto è un caso e non può essere uno stile di vita. Al contrario, avere un buon progetto, con le persone, le motivazioni e il team giusti si può fare la differenza. Rapportato al calcio significa che puoi avere la squadra più forte del mondo e non vincere nulla, mentre una squadra di minor valore fatta di uomini con le giuste motivazioni può ottenere risultati migliori. Ripeto sono fondamentali il progetto, gli interpreti e la motivazione».

Sull’idea di entrare in società: «La mia famiglia è appassionata di calcio, da sempre tifosi della Lazio e da qualche tempo anche dell’Ascoli. Abbiamo origini ascolane e quindi non è un caso l’acquisizione di parte del club: nonna Elsa, la mamma di mio padre, è ascolana di Forca, quindi da sempre c’è stato un legame col territorio. Intanto l’acquisizione del 20% dell’Ascoli è la dimostrazione che crediamo nel progetto, ci siamo legati a un territorio in cui crediamo molto, un territorio ricchissimo e che ha sofferto. E il calcio è il miglior viatico per rafforzare questo legame. L’intento è di valorizzare quello che di buono c’è già. Da un punto di vista pratico il nostro mestiere può essere messo al servizio delle infrastrutture del calcio, ma è fondamentale trasmettere una filosofia».

Sull’Ascoli di questo inizio di stagione: «L’impressione è che il potenziale sia importantissimo per la categoria, quello svolto è un lavoro che ha una prospettiva, i risultati dicono questo. C’è stata qualche défaillance, ma la squadra sta crescendo. E’ necessario tempo per maturare, ma vedo il giusto equilibrio fra giovani talentuosi e promettenti e calciatori di esperienza. Sottil sta svolgendo un grandissimo lavoro”.

 


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