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Provincia, il forfait della minoranza
sancisce il commissariamento
«Gravissima mancanza di responsabilità,
danni irreparabili per il territorio»

ASCOLI - Grande amarezza a Palazzo San Filippo per il mancato raggiungimento del numero legale alla votazione per l'approvazione del bilancio dell'ente. La maggioranza in coro: «Questa è la politica delle poltrone»
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di Federico Ameli

 

Già qualche minuto prima delle 17 concordate per l’inizio dei lavori inizia a tirare aria di rassegnazione nella sala consiliare di Palazzo San Filippo. La notizia dell’assenza dei consiglieri di minoranza Giovanna Angelici, Luigi Capriotti e Piera Seghetti – che pure, stando alle dichiarazioni dei presenti, avevano informalmente rassicurato i colleghi di consiglio sulla loro partecipazione alla seduta odierna – diffusa alla stampa non può non destare preoccupazione in vista di una convocazione decisiva per le sorti del consiglio e dell’intero ente provinciale.

L’aula deserta di Palazzo San Filippo

Come da anticipazioni, l’ultima spiaggia per scongiurare il commissariamento della Provincia si traduce ben presto in un nulla di fatto, con i quattro consiglieri di maggioranza presenti – Isabella Bosano di Offida, Stefano Novelli di Grottammare, Pierpaolo Rosetti di Acquaviva e il neopresidente Daniele Tonelli di Folignano, che qualche giorno fa ha raccolto l’eredità del decaduto Sergio Fabiani e del successivamente nominato Capriotti – di fatto non sufficienti a raggiungere il numero legale per dare il via alla seduta del consiglio.

Dopo venti minuti trascorsi a temporeggiare in attesa di eventuali ripensamenti da parte dei “dissidenti”, la seduta è sciolta ancor prima di iniziare. Con l’ombra del commissariamento che ormai incombe da qui al prossimo 18 dicembre, data in cui verranno rinnovate le cariche del consiglio provinciale, per i rappresentanti della maggioranza non resta altro che accomodarsi nella sala antistante all’aula consiliare per esprimere le proprie considerazioni sull’accaduto.

Funzionari e consiglieri a colloquio in attesa degli assenti

Di fronte alla parete che conserva il ricordo dei presidenti avvicendatisi a Palazzo San Filippo – ironia della sorte manca solo Sergio Fabiani, costretto a lasciare in fretta e furia l’incarico – la prima a rompere il silenzio è Isabella Bosano.

«Non ci sono parole per descrivere ciò che è appena successo – esordisce la consigliera -. Siamo di fronte a una gravissima mancanza di responsabilità istituzionale, che dovrà essere valutata dagli organi competenti. Essere consiglieri provinciali, a prescindere dall’appartenenza politica, significa rappresentare il territorio e avere un forte senso di responsabilità nei suoi confronti.

Questa situazione creerà dei danni irrimediabili per il territorio: ad esempio, in caso di nevicata improvvisa nell’entroterra, non ci sarà uno spalaneve a liberare le strade, così come mancheranno i servizi essenziali per la cittadinanza».

Dello stesso avviso anche Pierpaolo Rosetti, sindaco di Acquaviva e consigliere di maggioranza in Provincia. «C’è stata poca correttezza, quattro persone che come tutti hanno degli impegni e una famiglia hanno fatto di tutto per esserci nel rispetto delle istituzioni.

Chi parla di “mala gestio” – con riferimento alla nota firmata dai tre consiglieri assenti, ndr – non ne hai fatto parola sotto la gestione di Capriotti, ma per una questione di correttezza sarebbe comunque stato opportuno partecipare alla seduta, discuterne ed eventualmente anche votare contro il bilancio.

Questa impossibilità operativa – prosegue – non ha motivazioni politiche o tecniche note. Nonostante i tentativi di interlocuzione, è dai giornali che apprendiamo solo pochi minuti prima della seduta che i consiglieri di minoranza non avrebbero partecipato».

Daniele Tonelli, Stefano Novelli, Isabella Bosano e Pierpaolo Rosetti

Secondo Stefano Novelli «i consiglieri assenti avrebbero potuto perorare le loro cause nella seduta odierna, la quarta che si chiude senza la presenza di rappresentanti dell’opposizione.

Già in occasione della prima seduta la maggioranza ha manifestato l’intenzione di approvare il bilancio con responsabilità, ma nonostante tale condotta che ci ha caratterizzati fin dall’inizio del mandato due membri dell’opposizione hanno preferito disertare la seduta convocata dal facente funzione Capriotti.

Siamo devoti alla storia di questa istituzione del territorio e il nostro pensiero va al territorio, alle comunità scolastiche e ai fornitori per la mancata approvazione del bilancio, nonostante segni di costante ripresa.

Siamo di fronte a una situazione di allarme amministrativo per via di una minoranza di cui stigmatizziamo fermamente la condotta».

I presidenti della Provincia immortalati a Palazzo San Filippo

A chiudere il cerchio è il neopresidente Daniele Tonelli, che con toni decisamente aspri condanna la scelta dei tre rappresentanti dell’opposizione.

«Questa è la politica delle poltrone – commenta – la politica dei giochetti che non fa bene al territorio, che mette sotto i piedi le persone e applica un potere vessatorio gestito da pochi alle spalle di tanti.

Domani dobbiamo pagare i fornitori, con cosa pagheremo la benzina se i tre consiglieri non si presentano?

Un tempo la Provincia aveva una sua credibilità, ora non potremo più rispettarla per colpa di certe persone, di cui ci sono nomi e cognomi. Guardino le carte, evidentemente non sanno che non saremo più in grado di garantire lo spostamento dei ragazzi delle scuole superiori.

È un danno enorme – conclude, rivolgendosi idealmente ai tre assenti – la vera politica si occupa delle persone, quella dei giochetti la mandiamo a casa io e i cittadini. È una sconfitta che i cittadini vi riverseranno addosso. Ora spetterà a un funzionario prendersi una responsabilità con somma urgenza per una questione che la politica ha impedito di portare a termine».

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