Elezioni e rinnovo delle cariche, il Pd si difende: «Basta falsità, ricompattiamo il centrosinistra»

SAN BENEDETTO - La dichiarazione d'intenti: «Se verrà fuori un'altra falsità nei confronti del Pd, gli autori dovranno assumersene la responsabilità. Siamo disponibili a collaborare ma nel rispetto reciproco»
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I segretari del Pd di San Benedetto: Elisa Marzetti, Pier Giorgio Giorgi, Diana Palestini e Roberto Giobbi

 

di Giuseppe Di Marco

 

Non c’è pace nel Pd di San Benedetto. Dopo il rinnovo delle cariche nella sezione rivierasca, la maggioranza si difende dagli attacchi lanciati dai membri fuoriusciti e dal vertice provinciale, rappresentato dal segretario Francesco Ameli, il rapporto con il quale si è fatto a dir poco burrascoso.

 

Tanti i punti toccati dall’Unione Comunale, che firma una lunga nota esplicativa di quanto accaduto negli ultimi mesi, a partire dalle elezioni amministrative del 2021, per arrivare al rinnovo delle cariche, avvenuto poche settimane fa, che ha portato alle dimissioni di Claudio Benigni, al quale è succeduta Diana Palestini, eletta segretaria a maggioranza schiacciante.

 

La nuova dirigenza, in particolare, è stata tacciata di aver chiuso definitivamente le porte del partito ad una riconciliazione con l’area del centrosinistra e le correnti di minoranza. Riconciliazione che, dall’altra sponda, viene adottata come indirizzo per qualsiasi azione da intraprendere nel futuro.

 

Qual è la verità? La maggioranza, intanto, fornisce la propria versione dei fatti.

«Il Partito Democratico intende mantenere gli obiettivi annunciati, ovvero il ricompattamento di tutte le forze del centrosinistra – scrive Diana Palestini, sostenuta dai segretari di circolo – Abbiamo scelto di uscire solo ed esclusivamente per rivendicare il nostro diritto e dovere di difesa nonché per offrire un punto di chiarezza ai nostri iscritti».

 

IL RINNOVO DEGLI ORGANISMI

 

«Le proposte del commissario regionale Alberto Losacco – di attendere con il rinnovo delle cariche e di votare in presenza, nda – sono risultate interessanti ma purtroppo impraticabili, perché tardive rispetto al percorso da noi iniziato già dal mese di novembre 2021, e per la necessità di rispettare le disposizioni statutarie: in particolare, l’articolo 5 comma 11, che disciplina il caso delle dimissioni anticipate del segretario. L’assemblea è stata organizzata online per ricercare la partecipazione di tutti i delegati, tenuto conto che qualcuno aveva denunciato problemi di salute. Il tracciato segnato del segretario Benigni è stato di grande apertura e la nuova segretaria Palestini lo ha ricalcato in toto allargando lo staff dell’esecutivo anche ad iscritti che in passato sono stati su percorsi diversi. Ci contestano i voti con delega, ma è accaduto esattamente il contrario: zero voti con questa modalità».

 

ELEZIONI E CRISI NEL PARTITO

 

«Nella nostra città, il Pd ha subito tre scissioni con realtà numericamente importanti – Italia Viva, Articolo Uno e Verdi-Rinasci Marche – Il risultato dell’8%, e non del 7%, era nelle cose anzi insperato, specie se si trovano porte chiuse ad ogni proposta di alleanza. Ci definiscono “assemblea condominiale“, che è un esternazione falsa e dal linguaggio censurabile. I numeri, in tal senso, sono eloquenti: l’Unione Comunale è stata partecipatissima con 25 dei 28 delegati, presenti. Il segretario comunale è stato eletto con una maggioranza ampissima di ben 22 voti su 25, pari all’88%. Le percentuali sono state analoghe nell’elezione del presidente dell’assemblea Roberto Giobbi e del tesoriere Manuela Casciotti».

 

IL CONFRONTO IN ASSEMBLEA PROVINCIALE

 

«Nell’assemblea provinciale di Grottammare anche il segretario Ameli ha puntato il dito contro il Pd di San Benedetto. Nessun riferimento ai temi: in compenso viene organizzato un processo in pubblica piazza in buona sostanza perché avremmo avuto la temerarietà di sostituire il segretario, seguendo i dettami statutari.

Il silenzio si è poi reiterato quando la segretaria Diana Palestini ha parlato di dirigenti del nostro partito che avrebbero fatto campagna elettorale per un candidato avverso al Partito Democratico, contribuendo alla sua sconfitta. Anche qui Ameli non ha chiarito, chiedendo invece più volte al partito di San Benedetto di “fare i nomi”.

Oltre alle note esilaranti di coloro che sostengono i Verdi ma che pretendono però di gestire il Pd, c’è stato anche un attacco da parte del neo commissario del circolo nord. E siccome Francesco Ameli fin dal giorno del suo insediamento ha sempre auspicato che i dibattiti siano all’interno degli organismi e non sulla stampa, ne deduciamo che prenderà presto provvedimenti riguardo ad Elio Costantini, figura da lui stesso nominata».

 

IL FUTURO

 

«In conclusione, siamo stufi di restare silenti per senso di responsabilità nei confronti di questa grande comunità. Non siamo alla ricerca di rivalse e sia chiaro, non vogliamo bruciare la nostra casa. Ma la verità deve emergere. Se qualcuno pensa di imporre altro, non lo permetteremo. Anzi, laddove verrà mossa una sola altra mezza falsità contro il partito di San Benedetto, che al contrario ha fatto un percorso di massima trasparenza e lealtà, ci muoveremo di conseguenza, fosse l’ultima cosa che faremo, per cui gli autori o committenti se ne assumeranno tutta la responsabilità del caso. Speriamo ci facciano cambiare idea, per il bene del Pd e dei cittadini. Siamo disponibili a collaborare con tutti ma nel rispetto reciproco».


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