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L’incendio di Vallevenere ha un’origine dolosa? I Carabinieri hanno ascoltato in caserma un uomo che vive nella zona

ASCOLI - Inizia la conta dei danni. Ma anche la ricerca di eventuali responsabilità di chi, accidentalmente, potrebbe aver dato origine alle fiamme che hanno distrutto ettari di vegetazione e terreni coltivati. E, soprattutto, costretto due famiglie ad evacuare le proprie case, una delle quali quasi completamente distrutta dalla furia del fuoco. Proseguono i lavori di bonifica. La Procura della Repubblica apre un fascicolo
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di Andrea Ferretti

 

Ad Ascoli c’è probabilmente la mano dell’uomo dietro all’incendio che ieri, sabato 23 luglio, a Vallevenere ha distrutto ettari di vegetazione e danneggiato alcune abitazioni: due in maniera grave, di cui una si spera non irreversibile. Sembra infatti si tratti di un’origine accidentale, quindi colposa, e non di un “piromane”. Durante le concitate ore in cui si sono prodigati decine di vigili del fuoco, ai quali si sono poi aggiunti diversi volontari della Protezione Civile comunale, è stato infatti ascoltato un uomo.

 

Si tratta di un uomo di circa 60 anni che abita nella zona e che i Carabinieri di Ascoli hanno condotto con loro in caserma. Sembra ci abbiano messo un pò per convincerlo a seguirli, ma alla fine hanno ottenuto quello che volevano. Una volta ascoltato, i Carabinieri forniranno ovviamente una relazione alla Procura della Repubblica di Ascoli. Sul tavolo di quest’ultima, dove sono in arrivo anche le informative dei Vigili del fuoco e dei Forestali, presto si materializzerà un fascicolo su quanto accaduto. Se le tessere del puzzle combaceranno, insomma, si potrebbe configurare il reato di incendio doloso.

 

Una delle case raggiunte dal fuoco

E’ il reato che scatta quando, ad esempio, viene acceso un fuoco per bruciare sfalci e poi la situazione sfugge di mano causando un incendio. Che può essere di piccole dimensioni e quindi facilmente arginabile. Ma anche di grande entità come quello di ieri quando c’è voluto l’intervento di decine di pompieri e due elicotteri che hanno gettato tonnellate di acqua sulla zona.

 

L’incendio è divampato intorno a mezzogiorno, è stato sotto controllo solo dopo quattro ore di duro e incessante lavoro da parte dei Vigili del fuoco di Ascoli ai quali hanno dato manforte i colleghi del Distaccamento di San Benedetto e dei Comandi di Teramo, Macerata e Ancona.

 

Gli elicotteri che hanno fatto la spola con la vasca allestita dai Vigili del fuoco nel piazzale dello stadio “Del Duca” e con il lago di Talvacchia erano rispettivamente quello della Regione Marche, attrezzato per incendi boschivi, e l’Erickson dei Vigili del fuoco.

 

Non è stato chiesto, come molti si aspettavano, l’intervento del Canadair perchè in quella zona di Vallevenere ci sono  numerose abitazioni, e le “bombe d’acqua” che rilascia l’aereo avrebbero potuto solo causare danni aggiuntivi alle abitazioni, alle persone e agli stessi soccorritori.

 

L’incendio, partito dal basso, ha ben presto svalicato estendendosi anche sulla collina adiacente. I Vigili del fuoco si sono quindi trovati a combattere su un doppio fronte, ma la loro professionalità ha avuto la meglio. Purtroppo non prima che venissero causati danni, anche irreparabili. A parte la vegetazione e alcuni campi coltivati ridotti in cenere, due case sonio state evacuate, una delle due due quasi completamente distrutta dalla furia del fuoco.

 

Per una delle due famiglie, più fortunata, quella attaccata dal fuoco era la seconda casa. Ma non per la famiglia De Carolis (marito, moglie, figlio e un cane) che è stata alloggiata all’Hotel Pennile. Una sistemazione di fortuna, molto provvisoria, trovata in fretta e furia dopo l’intervento del sindaco Marco Fioravanti e dell’assessore ai Servizi sociali Massimiliano Brugni. Resteranno lì per alcuni giorni. Nel frattempo si sta monitorando il territorio alla ricerca di una sistemazione più stabile, e pare sa stato individuato un appartamento all’ex Ricovero Ferrucci a Porta Cappuccina.

 

In uno dei due piani della casa c’era anche l’anziana nonna che è stata soccorsa e precauzionalmente portata in ospedale dall’ambulanza del 118. La casa adesso è off limits, ma non è escluso che possa tornare ad essere abitata, fatti ovviamente i dovuti sopralluoghi e i necessari interventi di messa insicurezza. I solai, infatti sembrano aver retto la furia dell’incendio. Questa, nel dramma, è almeno una buona notizia.

 

Resta il fatto, gravissimo, delle cause che potrebbero aver scatenato le fiamme. Se verrà appurato che queste si sono propagate da un mucchio di sfalci dati alle fiamme, oltre ai guai che potrebbero attendere la persona ascoltata dai Carabinieri, resta il fatto che azioni del genere vanno svolte nella massima sicurezza e, magari, anche in un periodo diverso da quello attuale, con temperature che nelle ore di punta raggiungono tranquillamente i quaranta gradi.

 

Dopo una notte di monitoraggio da parte di Vigili del fuoco e Protezione Civile proseguono anche oggi, domenica 24 luglio, i lavori di bonifica. Occhi puntati sulle cosiddette “fumarole” che segnalano eventuali piccoli focolai sui quali è necessario intervenire tempestivamente per non correre il rischio che il fuoco possa ravvivarsi.

 

L’incendio di Vallevenere: una casa distrutta dal fuoco, tre persone saranno assistite dal Comune, evacuata un’altra abitazione

Caldo infernale, altro incendio: brucia Vallevenere, due case evacuate (Video e foto)

 


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