«La vertenza Whirlpool che riguarda prepotentemente le Marche deve essere sostenuta immediatamente con un fronte comune tra sindacati, lavoratori e politica.
Questo è il nostro impegno come partito a livello regionale».
A commentare gli ultimi sviluppi della vertenza Whirlpool è Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, in corsa per un assessorato nella giunta Acquaroli dopo l’elezione in Parlamento di tre assessori.
Ciccioli, oltre che di Fabriano («ha già pagato un dazio enorme alle crisi economiche e finanziarie degli ultimi 15 anni»), nella sua analisi parla anche Comunanza, dove sorge un sito della Whirlpool: «Un altro territorio che è in sofferenza.
Abbiamo già sperimentato come l’atteggiamento degli americani possa essere totalmente avulso di empatia nei confronti dei territori in cui sono presenti, come accaduto con la vertenza Caterpillar.
Per questo non si può rimanere osservatori neutri in attesa degli eventi.
I sindacati non vanno lasciati soli, la politica deve stare vicini alle parti sociali e ai lavoratori. Fratelli d’Italia non li lascerà soli sia a livello consiliare che di esecutivo. Poiché è probabile che si ripeta il copione della vertenza Caterpillar occorre che fin da ora ci si muova in una duplice direzione: al tavolo del Mise, per una seria trattativa, e insieme la valutazione di manifestazioni di interesse da parte di competitor di Whirlpool per acquisire almeno gli stabilimenti marchigiani ex Indesit company, agevolando eventuali soluzioni che garantiscano il proseguimento della produzione e la piena occupazione».
Sull’argomento tornano alla carica anche i sindacalisti di Fiom, Fim, Fiom e Uilm, le cui segreterie nazionali, in una nota congiunta, scrivono: «Dopo la decisione di Whirlpool di non presentarsi al tavolo convocato il 28 settembre dal Ministero dello Sviluppo economico, atto che manifesta mancanza di rispetto sia verso i lavoratori sia verso le istituzioni, sono partiti in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo i primi scioperi, con altissime adesioni.
Siamo consapevoli che siamo in una fase cruciale della storia di Whirlpool in Italia, in cui viene messa in dubbio la sua stessa permanenza in Europa.
Faremo tutto ciò che possiamo per pretendere un confronto che dia voce ai legittimi interessi
dei lavoratori e del nostro Paese. Per questo è stato convocato un coordinamento nazionale
unitario lunedì 3 ottobre nel quale decideremo come proseguire nei confronti di azienda e
governo.
Le mobilitazioni proseguiranno, nelle forme che deciderà il coordinamento sindacale nazionale, fino a che Whirlpool non avrà accettato un confronto reale e trasparente.
Vogliamo sapere se Whirlpool venderà e in quel caso a chi venderà. Vogliamo conoscere il
piano industriale di Whirlpool e del potenziale acquirente. E chiederemo al futuro Governo di
intervenire con ogni atto possibile a tutela dell’industria e dell’occupazione e di tutti i siti
produttivi.
Rimaniamo convinti – concludono i sindacalisti – che il settore degli elettrodomestici sia strategico per l’Italia
salvaguardando un settore fondamentale per le esportazioni e chiederemo di mettere in campo
tutte le iniziative per proteggerlo dai rovesci della crisi che si sta abbattendo sull’Europa. Fino
ad ora Whirlpool ha evitato qualsiasi tavolo di confronto e le notizie che abbiamo potuto
apprendere sono state solo quelle che la multinazionale ha inviato come comunicati».
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