di Maria Nerina Galiè
Una tavola rotonda per raccontare il progetto per il reinserimento lavorativo e sociale di donne colpite dal cancro al seno: da una parte la commozione di Ludovica Teodori, infaticabile presidente dello IOM, soggetto attuatore; dall’altra il travolgente entusiasmo di Flavia Cenciarini, molto conosciuta ad Ascoli per aspetti legati alle sue simpatiche gag di Carnevale ma non solo, qui in una veste inedita, un esempio positivo di come si possono affrontare – meglio se aiutati – le avversità della vita.
In mezzo una rete di associazioni ed aziende con l’Area Vasta 5 come capofila, che hanno messo in campo tempo e risorse, credendo nell’iniziativa.
(Continua a leggere dopo i link degli articoli di presentazione del progetto)
“La vita oltre il cancro al seno”: ecco la nuova iniziativa dello Iom
Il mondo del lavoro apre le porte alle donne colpite dal cancro al seno
Simone Ferraioli e Roberta Faraotti
Oggi, 19 novembre, nella sede ascolana di Confindustria c’erano tutti gli attori a raccontare questa storia che, per dirla con le parole di Simone Ferraioli, presidente di Confindustria Ascoli, «è la storia a lieto fine di cui tutti abbiamo bisogno».
Ferraioli era affiancato dalla vice presidente dell’associazione industriali picena Roberta Faraotti. C’erano poi il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, l’onorevole Giorgia Latini e la dottoressa Francesca Chiara Giorgi, primario di Oncologia dell’Area Vasta 5. Collegata da remoto Simona Pasqualini funzionario del Servizio lavoro e formazione della Regione Marche, che ha lodato l’organizzazione ascolana raccogliendo la soddisfazione degli utenti, e presente anche per conto dell’assessore Stefano Aguzzi, e Maria Teresa Ciccanti del Centro per l’impiego di Ascoli.
Ludovica Teodori e Maria Antonietta Lupi
Hanno portato il loro contributo Maria Antonietta Lupi, presidente provinciale delle Pari Opportunità, Mario Tassi presidente della Fondazione Carisap e Benedetta Ruggeri per il Dipartimento della Salute della Regione Marche.
In sala anche i rappresentanti delle associazioni che hanno collaborato e le aziende che hanno reso possibile il progetto, ospitando le donne – pronte a condividere la loro esperienza – ed assumendole in alcuni casi.
Il progetto – realizzato con i fondi comunitari messi a disposizione dalla Regione Marche attraverso le borse lavoro – era ambizioso e innovativo: “La vita oltre il cancro al seno: lavoro, socialità e benessere”, il titolo. Ed ha visto coinvolte 18 donne, 12 disoccupate e 6 occupate, alle quali aziende del territorio hanno offerto la possibilità di rimettersi in gioco dopo la malattia. Cinque di loro sono state assunte, altre ne hanno tratto beneficio sia dal punto di vista sociale che di fiducia in se stesse.
Ad aprire i lavori, il sindaco Fioravanti che ha riconosciuto e apprezzato il valore del progetto: «E’ stato importate per le donne aver avuto l’occasione di farsi conoscere in ambienti lavorativi ed ambire così ad una seconda possibilità. Ma ci siamo trovati davanti anche ad un bell’esempio di welfare comunitario che ha impegnato realtà profit e no profit».
Giorgia Latini e Marco Fioravanti
L’onorevole Latini, anche come ex assessore regionale, ha evidenziato il lavoro di squadra e ha detto con convinzione: «L’iniziativa deve essere portata avanti nel tempo. E’ notizia di poco fa, arrivata direttamente dall’assessore regionale alla Sanità Saltamartini, di cui porto i saluti, la disponibilità di fondi proprio per le donne.
Da parte mia, come vice presidente della Commissione cultura del Parlamento, sono convinta che il benessere è anche cultura e intendo portare all’attenzione del Governo azioni che indirizzino l’aspetto culturale anche verso il welfare. La Regione Marche, per prima in Italia, ha attivato corsi di teatro oltre al supporto psicologico negli ospedali, in particolare nei reparti oncologico, e nelle Rsa».
Francesca Chiara Giorgi
«Per le donne guarite o ancora alle prese con la malattia oncologica, è fondamentale riprendere con la propria vita. L’Area Vasta 5 ha come scopo la salute pubblica, non può pertanto ignorare l’aspetto sociale che ne è parte integrante», ha detto la dottoressa Giorgi che ha elogiato l’operato dello Iom anche in tante altre circostanze.
A conclusione del suo intervento, un inciso della Giorgi sulla difficile situazione che sta attraversando la Sanità da un po’ di tempo a questa parte: «Gli ospedali con il Covid sono diventati posti tristi e solitari. Vi invito a riconsiderare il lavoro degli operatori sanitari che si sono dati tanto da fare per alleviare malattie e sofferenze, nel dispensare cure, senza risparmiarsi».
Ludovica Teodori quasi non riusciva a parlare per la commozione: «Dopo un tumore al seno, vivi con la paura, lo stress di continui controlli, ti chiudi in te stesso. Non è facile riprenderti la vita se non sei stimolato. E’ quello che è stato fatto con il progetto, frutto di un’attività molto complessa e resa possibile dalla rete, messa in piedi da Confindustria, che ha aperto le porte delle aziende, pronte ad ospitare le borsiste. Ma anche dal centro per l’impiego, con cui abbiamo dialogato, risolvendo i problemi che si potevano presentare».
«”Lavoro è vita”, non è uno slogan, ma la realtà», ha affermato Simone Ferraioli, che ha aggiunto: «Qui abbiamo di fronte persone che hanno lottato per la vita e che poi hanno trovato nel lavoro la forza di andare avanti. E’ vero, le aziende si sono messe in gioco, per trovare spazio e tempo per queste persone. Ma sono le donne, che hanno affrontato il lavoro con il sorriso e la volontà di chi vuole andare avanti, le vere protagoniste della storia a lieto fine di cui tutti abbiamo bisogno».
Roberta Faraotti
Roberta Faraotti ha puntato i fari su due caratteristiche che l’hanno colpita del progetto: «Il primo senza dubbio il sistema di rete, pubblico e privato, associazioni e aziende. Insieme. Il progetto era complesso, è quindi stata fondamentale la collaborazione: da soli non si va da nessuna parte.
Inoltre – ha detto ancora la vice presidente di Confindustria –
ho riflettuto sull’importanza, per chi vive tali esperienze, di uscire dall’isolamento, di condividere. Gli stimoli sono il motore che riconduce alla vita, ed il lavoro è lo strumento. Confindustria entra in campo con la formazione e fin da ora ci mettiamo a disposizione per lavorare con lo Iom, portando avanti percorsi formativi».
Flavia Cenciarini
Flavia Cenciarini è una delle donne che hanno preso parte al progetto ed una delle 5 che è stata assunta. Ha raccontato con entusiasmo la sua esperienza, dando prova di grande generosità: «Già quando riesci a condividere il problema, mezzo lo hai risolto. E lo spirito di gruppo si è creato subito, nel mese e mezzo di formazione. Non è stato facile poi riorganizzarsi con i modi ed i tempi del lavoro, ma determinanti sono stati lo slancio e la gioia di trovare il cambiamento. Non trascinare mai i piedi nella vita, anche se la vita stessa ti ci porta. Possiamo incontrare l’amore come una malattia: noi speriamo molto nell’amore, ma dobbiamo essere pronti ad affrontare tutto. E’ più grande il pensiero del problema che affrontarlo. E dopo ti senti molto più forte di prima».
Un ringraziamento particolare è andato alle 12 aziende che hanno ospitato le donne: Pianeta Salute Srl, Panichi Vittorio, Yuma Comunicazione Srl, Preziosissimo Sangue, Opera Società Cooperativa Sociale Onlus, Coop Cirenei, Confesercenti sede San Benedetto del Tronto, EcoInnova Srl; Gemma Srl di Carmelo Galizi, Coldiretti Ascoli – Fermo, Suore Concezioniste Ascoli, Caf Ugl Ascoli
Ma anche le 9 realtà coinvolte, oltre all’Area Vasta 5, allo Iom di Ascoli ed a Confindustria: l’Ambito Territoriale Sociale 22, di cui il Comune di Ascoli è capofila, la Cna picena (in sala la presidente provinciale Arianna Trillini), Coldiretti Ascoli e Fermo, “I Cirenei” Cooperativa Sociale, Next OdV.
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