di Giuseppe Di Marco
Nicolò Bagalini non si arrende. Nonostante la risposta della segreteria generale, che di fatto esclude ogni ipotesi di presunto conflitto d’interessi, il consigliere di Fratelli d’Italia ha deciso di porre i suoi dubbi sulle facoltà di voto di Giselda Mancaniello (San Benedetto Viva) all’attenzione della Prefettura e dell’Anac.
Si ricorderà infatti che mesi fa Bagalini contestò alla Mancaniello la possibilità di votare delibere aventi per oggetto le società partecipate, partendo dal presupposto che la ditta del coniuge, in passato, aveva fornito mezzi e servizi ad alcune di esse.
A tal proposito, il meloniano chiese lumi alla segreteria generale. Questa, pur dichiarandosi non competente in materia, affermò l’insussistenza di un’eventuale illegittimità. Prima di questo parere, peraltro, fu la stessa Mancaniello a dimostrare, carte alla mano, che i rapporti economici citati da Bagalini erano intercorsi prima che la capogruppo di San Benedetto Viva entrasse in Consiglio. Anzi, anche prima che questa si candidasse.
Ma la questione, almeno per Bagalini, è tutt’altro che finita. Il consigliere di minoranza, citando la sentenza del Consiglio di Stato 5423/2020 come fonte della propria istanza, ha inviato una lettera alla Prefettura e all’Anac chiedendo loro «al fine di poter operare ogni necessaria forma di controllo e garanzia della legalità, di acclarare la sussistenza o meno delle condizioni di piena legittimità che hanno portato all’ approvazione delle delibere consiliari citate».
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