L’Arengo dà l’ok al bilancio previsionale della Ciip
di Giuseppe Di Marco
Ciip, quello andato in scena al Consiglio comunale di Ascoli di questo pomeriggio è un copione già visto ieri a San Benedetto. L’Arengo dà parere favorevole al bilancio di previsione del Consorzio. In assise viene bocciato l’ordine del giorno presentato da Francesco Ameli: il capogruppo del Pd ha chiesto che venisse riconvocata l’Ato 5 per revocare l’aumento delle tariffe deciso lo scorso novembre.
Prima della discussione, il dirigente della Ciip Cesare Orsini ha enucleato i punti principali del previsionale, ricordando che l’aggravio è stato di fatto stabilito dall’Arera e che il riequilibrio dei costi relativi ai consumi, all’energia e alle materie prime difficilmente potrà, da solo, consentire la riduzione delle tariffe. Gran parte degli investimenti verrà coperta da mutui, mentre per il ripristino della “normalità” sarà necessario un vero e proprio deus ex machina, ovvero l’arrivo di risorse a fondo perduto.
«Non capisco perché questo Comune debba autorizzare la Ciip a fare 50 milioni di mutui dopo l’aumento delle tariffe – ha tuonato Ameli – penso che questo sia un errore della governance politica di questa azienda. Come si può pensare di aumentare le tariffe se poi il servizio non è quello che ci aspettiamo?» Il democrat ha poi puntato i riflettori sulla captazione di nuove risorse idriche, magari dai Sibillini. «Ho fatto accesso agli atti – ha continuato Ameli – dal 2016 ad oggi mi sarei aspettato un faldone di corrispondenza con l’Ato e il Parco, invece la corrispondenza è pochissima e ci si trincera dietro l’articolo 5 del disciplinare». Il riferimento è al diniego dell’ente parco alla possibilità di effettuare qualsiasi tipo di intervento in loco. «Qualcosa inizia a scricchiolare nel nostro territorio – ha concluso il capogruppo – Se quasi metà dei comuni soci non partecipa all’assemblea dove si decide l’aumento delle tariffe, c’è qualcosa che non va».
Ameli ha quindi proposto un ordine del giorno che avrebbe impegnato il sindaco a riconvocare l’assemblea dei soci per revocare l’aumento delle tariffe. Iniziativa che, come accaduto ieri a San Benedetto con l’ordine di Luciana Barlocci, viene bocciata.
«Metà dei sindaci non ha partecipato? – ha replicato il sindaco Marco Fioravanti – Chi non partecipa, in democrazia, ha sempre torto: chi amministra deve avere il coraggio di metterci sempre la faccia. In assemblea Ato presentammo un emendamento, che è già stato approvato e di cui il consigliere Ameli ha fatto la fotocopia. Questo dice che se arrivano aiuti dello Stato per l’aumento del costo dell’energia o finanziamenti, la tariffa verrà ridotta in automatico». Ad onor del vero, si tratta di due istanze differenti: quella del consigliere di minoranza chiede l’annullamento incondizionato dell’aggravio, mentre l’emendamento del primo cittadino subordina la riduzione in bolletta all’arrivo di risorse a fondo perduto.
Giacinto Alati
Un’ulteriore replica al Pd è arrivata direttamente dal numero uno della Ciip: «Aumentare l’acqua o chiedere all’Ato un aumento – ha asserito Giacinto Alati – è un dolore immenso. Stasera sono venuto ben volentieri in Consiglio, perché questo è un vero atto di democrazia. Non lo è di certo essere insultati quotidianamente sui social. Noi abbiamo preso 100 milioni di euro in dieci anni: al di là del chiacchiericcio l’azienda lavora al servizio dei Comuni. Quindi non si possono dare notizie che mortificano il lavoro delle persone che ci lavorano».
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