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“La Traviata” versione transgender censurata, Ameli (Pd): «Chiediamoci perchè non siamo capitale della cultura»

ASCOLI - Entrata a gamba tesa del capogruppo dem in Consiglio comunale e segretario provinciale del partito: «Ascoli non è sola ma ben accompagnata da Fermo, un'altra città che sta mettendo a pieno i valori oscurantistici della destra»
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Marco Fioravanti, Francesco Ameli, Paolo Calcinaro

«Ancora una volta Ascoli ha scelto di farsi riconoscere per il suo bigottismo in termini culturali. Ma non è sola, è ben accompagnata da Fermo, un’altra città che sta mettendo a pieno i valori oscurantistici della destra. Le Amministrazioni di Ascoli e Fermo hanno infatti scelto di censurare “La Traviata” di Giuseppe Verdi per le recite rivolte al pubblico under 30 (principalmente superiori e medie) perché sulla scena Violetta viene raffigurata come una transgender, o meglio con un mimo a fianco del personaggio femminile. Un consiglio agli amministratori locali: le regie vanno lette e viste prima di censurarle».

 

Inizia così l’intervento a gamba tesa del capogruppo dem in Consiglio comunale e segretario provinciale del partito, che poi prosegue come un fiume in piena. Nel mirino sempre le Amministrazioni di Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli, e Paolo Calcinaro primo cittadino di Fermo: «Un’opera concertata è sicuramente interessante, ma senza regia è assolutamente un’occasione persa! Che ne sarà del pathos che si genera con i costumi, con i movimenti e con le luci? Tutto in soffitta per ideologia. Paradossale se si pensa che quest’opera ha vinto un concorso nel 2021 proprio per under 35. Senza capire minimamente l’essenza stessa dell’opera e della regia, ancora una volta ci siamo fatti riconoscere. Ed ancora c’è qualcuno che si chiede perché Ascoli non è riuscita ad assolvere al ruolo di capitale della cultura mentre Pesaro sì. Sapete perché? Perché a Fano (e Brescia prima, anche lei capitale della cultura quest’anno) “La Traviata” è stata messa in scena normalmente per gli under 30 e tutti i ragazzi ne sono entusiasti.

Ma l’ipocrisia è evidente quando si censura la cultura e non si attivano percorsi a tutela degli adolescenti che scoprono la sessualità in età spesso pre-adolescenziale, o navigano senza filtri h24 sulla rete, o gestiscono rapporti interpersonali in maniera spesso sbagliata senza la supervisione dei genitori. Insomma, mi sarei aspettato dall’Amministrazione un dibattito stimolante, anche critico, ma purtroppo si è scelta una bigotta censura».

 

In arrivo “La Traviata” con Violetta transgender, per le scuole solo versione concerto


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