Le attività del progetto interdiocesano “Le Radici del Futuro 2” promosso in rete dalle Caritas di Ascoli, San Benedetto e Fermo non si fermano ed entrano nella seconda fase, coinvolgendo un numero sempre maggiore di ragazzi ed adolescenti, favorendo così il percorso di rinascita delle zone colpite del terremoto del 2016.
Nel territorio della Diocesi di Ascoli la cooperativa “Botteghe della speranza” ha programmato un ciclo di attività di laboratori per stimolare la creatività le abilità dei ragazzi e degli adolescenti che vivono nei Comuni di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montegallo, Roccafluvione e Venarotta.
Nel territorio della Diocesi di Fermo, la Caritas parrocchiale di Amandola ha ripreso, già da alcuni mesi, l’oratorio parrocchiale, che da febbraio si è arricchito con il laboratorio di ricamo e cucito. A Montefortino e Santa Vittoria in Matenano sono in fase di programmazione le attività musicali che saranno realizzate in collaborazione con l’associazione “La Fenice”.
A Corridonia è attivo lo spazio dedicato a ragazzi e bambini (Il Grottino) ed è stato avviato il laboratorio di photovoice denominato “Corridonia 4.” che quest’anno ha come obiettivo ambizioso di progettare, disegnare e riqualificare l’area pubblica del parcheggio “ex Lidl” di via San Giuseppe, dove creare uno spazio per eventi da dedicare ai giovani e alla cittadinanza.
Ad Amandola e Comunanza è attivo lo sportello di sostegno psicologico per le persone e famiglie in difficoltà Continuano poi nelle tre Diocesi coinvolte le attività formative e di rafforzamento delle Caritas parrocchiali che operano nel territorio “come antenne sul territorio e permettono di intervenire nelle diverse situazioni di bisogno e nuove povertà” (tra cui anche isolamento sociale, paure, depressione disagio psicologico grazie alla collaborazione e sostegno di esperti ed psicologi).
Gli organizzatori ricordano l’importanza della collaborazione con i Comuni, con gli Ambiti Sociali Territoriali, l’Asur e le scuole del territorio: «Il progetto è diretto proprio a rafforzare la collaborazione tra enti e promuovere una rete di intervento capace di intervenire nell’emergenza e, soprattutto, accompagnare i percorsi verso l’autonomia ed il coinvolgimento attivo delle persone vulnerabili».
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