Avis dei Sibillini, si riparte con l’assemblea annuale in presenza: il 5 marzo a Comunanza

AREA MONTANA - Dopo tre anni di stop, a causa della pandemia, si torna alla consueta modalità. Nell'occasione saranno premiati donatori dei comuni dell'entroterra piceno e fermano, raggruppati dalla sezione capitanata da Franco Rossi e dal vice Domenico Annibali. Torna a anche l'esposizione dei lavori realizzati dagli studenti  
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Franco Rossi con Domenico Annibali

 

«I desideri e i progetti per recuperare il tempo perduto durante il lockdown sono tanti e solo con la collaborazione di tutti sarà possibile tornare a vivere una vita in presenza»: sono le parole del dottor Franco Rossi, presidente Avis dei Sibillini, che raggruppa donatori dell’entroterra piceno e fermano (Amandola, Comunanza, Force, Montemonaco, Montefortino, Montefalcone, Smerillo, Montedinove, Rotella, Santa Vittoria in Matenano, Montelparo).

La pandemia ha bloccato tutte le iniziative della vivace associazione, compresa quella per la festa dei 70 anni dalla nascita della sezione. Ma è tempo di ripartire, il 5 marzo, con quello che era un tradizionale appuntamento della sezione comunale Avis Sibillini, in occasione dell’assemblea annuale.

 

«Come da consuetudine – continua il dottor Rossi – le assemblee della comunale montana sono itineranti e per il 2020 la sede scelta era stata quella di Comunanza e proprio da questa cittadina riprendiamo il filo per una ideale continuità di percorso.

Riprenderemo le normali manifestazioni come il concorso grafico e pittorico rivolto agli alunni e studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado presenti nel nostro territorio».

 

Infatti sabato 4 marzo, nel Centro polifunzionale di Comunanza saranno esposti i lavori delle classi (dell’ISC di Amandola e di Comunanza ) che hanno aderito all’iniziativa dal titolo “COsa VI Diciamo dopo 3 anni di Donazione A Distanza?”

 

«Nonostante siamo ancora in attesa di una sede più consona, siamo ancora in un container da 5 anni – sottolinea il vice presidente Domenico Annibali la famiglia avisina dell’entroterra dei Sibillini non ha ridotto eccessivamente l’apporto del proprio sangue alla comunità marchigiana recuperando per buona parte, alla fine dello scorso anno, quel gap miscelato di paura e di ridotto ricambio generazionale».

 

Durante la manifestazione del 5 marzo saranno premiati i donatori meritevoli che in questo periodo di confinamento non hanno potuto ricevere il riconoscimento che lo Statuto avisino prevede relativamente al numero delle donazioni effettuate ed agli anni di permanenza nell’associazione.
Verranno premiati 55 donatori con il rame, 52 con l’argento, 44 con l’argento dorato, 15 con l’oro e 5 con l’oro e rubino.

«Ma il riconoscimento a cui tutti dobbiamo aspirare – concludono Rossi e Annibali – è quello di essere in grado di fare un’azione buona, quella giusta, il giusto che ha priorità sul bene e sulle conseguenze prodotte: chi meglio del donatore può essere legittimato a riceverlo?»


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