di Franco De Marco
«C’è una visione alta e ambiziosa della città. Una visione europea che privilegia la qualità della vita. Entriamo nell’ottica di Ascoli 2030» dice il sindaco Marco Fioravanti. «Eh no, manca una visione della città. Non viene tracciata una linea. Del parco della ex Carbon, ad esempio, non si parla più» dice il capogruppo del Pd Francesco Ameli.
In fondo è tutto qui il nocciolo del Consiglio comunale di Ascoli che oggi pomeriggio, giovedì 30 marzo, ha approvato, con 25 voti a favore e 6 contrari (Pd, Ascolto&Partecipazione, Movimento 5 Stelle) il bilancio di previsione finanziario relativo al triennio 2023-2025.
E’ stata però l’assise che ha visto come protagonista l’assessore al bilancio Dario Corradetti (Lega) il quale, su tutti e tre i punti all’ordine del giorno, ha parlato sì tecnicamente da assessore al ramo e da commercialista, ma ha anche cercato di “umanizzare” gli aridi dati. Ricorrendo, per spiegare che il bilancio di previsione è il motore di ogni servizio del Comune, all’apologo del console romano Menenio Agrippa che nel 500 avanti Cristo placò la plebe, infuriata per gli oboli dovuti ai patrizi, spiegando che stomaco (il bilancio) e braccia (articolazioni del Comune) devono agire in contemporanea per il bene di tutti. «E’ un bilancio solido e prudenziale poiché in attesa di una integrazione di risorse da parte dello Stato e della Regione – ha sottolineato Corradetti – un bilancio rassicurante che fa ben sperare per il futuro della città».
I dati sono stati poi anche approfonditi dal sindaco: bilancio complessivo di 232.383.000 euro con spesa corrente per 78.569.000 e spesa in conto capitale, ovvero investimenti, per 153.814.000 euro. «Un documento dinamico e modificabile – ha affermato Fioravanti – imposte e tasse sono rimaste invariate così come per la Tari è stata confermata la tariffa del 2022. La cosa forte è che gli ultimi rappresentano i primi. Vogliamo mettere tutti sullo steso nastro di partenza. Un modello di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Sono stati previsti, fino al 2023, ben 150 interventi per opere pubbliche dei quali 93 nel corso del 2023 con un investimento complessivo di 188 milioni. Per la cultura – ha aggiunto – è stato previsto oltre un milione e non tutti i Comuni hanno fatto tanto. Le attività culturali sono le nuove fabbriche. Una grande occasione per rinnovare la città . Sono orgoglioso di questa maggioranza che ha saputo anche rivedere alcuni progetti iniziali».
Insomma, un sindaco molto soddisfatto al quale ha fatto eco il consigliere Emidio Premici: «L’obiettivo è riqualificare e trasformare la città anche in senso fisico (gli interventi sugli immobili, ndr). Ascoli cambierà volto ed è un bilancio che certifica il cambiamento».
Ma l’opposizione non ha risparmiato attacchi. «Dal miglior sindaco d’Italia – ha detto Francesco Ameli (Pd) – mi aspettavo di più. Qual è la strategia? Le tariffe dell’acqua resteranno immutate o aumenteranno? Si vuole creare una nuova discarica nel Comune di Ascoli? La riqualificazione di Villa Sgariglia a Campolungo mi risulta bloccata. E’ un bialancio che non traccia un sogno dopo il fallimento di Ascoli capitale italiana della cultura».
Sia Emidio Nardini (A&P) che Massimo Tamburri (M5S) non hanno risparmiato critiche sottolineando debolezza e genericità in particolare nel settore culturale.
«Per la cultura si è fatto l’ordinario – ha detto Nardini – siamo scesi al 42° posto in base alla classifica de “Il Sole 24 Ore”. Il sindaco annuncia la nuova cabinovia per Monte Piselli (12 milioni grazie all’accordo Marche-Abruzzo, ndr) ma ormai le cabinovie non le fanno più nessuno. Si rischia di creare un eco-mostro che poi non si saprà gestire per la carenza di neve». Massimo Tamburri insiste sulla cultura: «Come spesa pro capite siamo nel 1.200° posto. Chiedo che gli uffici del Comune facciano uno studio per valutare l’eventuale impatto sui conti dell’Arengo se non saranno conclusi entro il 2026 i lavori pubblici finanziati al Pnrr». Il consigliere Pietro Frenquellucci (Pd) ha chiesto un maggiore impegno per far fronte alle esigenze degli anziani che aumentano sempre di più.
Maggioranza e opposizione, invece, hanno approvato all’unanimità l’annullamento automatico dei debiti tributari sotto a 1.000 euro nel periodo 2000-2015 e il regolamento per la definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti punti illustrati ancora dall’assessore Dario Corradetti.
In chiusura il primo cittadino ha voluto rivolgere un ringraziamento pubblico al Governo di Giorgia Meloni per la proroga del 110 nell’area del cratere («giustizia sociale») e anche per la possibilità dell’annullamento dei debiti tributari pregressi. Maggioranza e opposizione hanno già iniziato ad affilare le armi per la campagna elettorale del 2024.
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