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Atletico Ascoli, contro la Matese caccia ai primi punti lontano dal “Don Mauro Bartolini”

CALCIO - Gli ascolani, che hanno raccolto due pareggi nelle prime tre partite della propria storia in Serie D, sfideranno in terra campana un avversario ancora a quota zero punti in classifica. Mister Pirozzi: «Ogni gara in questa stagione sarà ricca di insidie». Tesserato il 2002 Feltrin per sopperire all'assenza di Baraboglia
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di Salvatore Mastropietro

 

Parte dal campo della Matese il mese di ottobre dell’Atletico Ascoli nel girone F di Serie D. Dopo aver rotto il ghiaccio con il nuovo campionato ed aver conquistato i primi due punti con due pareggi casalinghi nelle tre partite fin qui disputate, gli ascolani vogliono continuare a crescere anche in trasferta.

 

Pirozzi, tecnico dell’Atletico Ascoli

In terra campana, contro un avversario ancora a quota zero in classifica, capitan Casale e compagni andranno a caccia del bottino pieno. Mister Sergio Pirozzi nelle dichiarazioni prepartita ha messo in guardia i suoi sulle insidie del match: «Ogni gara in questo campionato sarà difficile e piena di insidie. La Matese è una buona squadra e non deve ingannare la classifica, in quanto ha incontrato tre squadre che hanno come obiettivo la vittoria del campionato. I ragazzi della rosa che avevano dei problemi stanno meglio rispetto a domenica scorsa».

 

Il tecnico classe 1965 potrà contare su un nuovo innesto: il classe 2002 Andrea Feltrin, difensore reduce da un’esperienza in Veneto con il Mestre che arriva nel Piceno per sopperire all’infortunio di Edoardo Baraboglia: «Il nuovo difensore ha preso il posto dello sfortunato Baraboglia: è un giovane 2002 e rientra nei parametri societari.
La squadra è come una pianta, la devi innaffiare continuamente altrimenti smette di crescere. Il lavoro duro deve essere il nostro concime e la nostra acqua, d’altronde l’acqua dei Sibillini è molto buona».

 

Il match sarà diretto dall’arbitro Luca Schifone della sezione di Taranto. A coadiuvarlo ci saranno gli assistenti Leonardo Claps di Potenza e Giuseppe Chiarillo di Moliterno.


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