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Al “Madonna del Soccorso” una nuova colonna laparoscopica: è la prima in Italia

SAN BENEDETTO - La nuova tecnologia verrà utilizzata in sala operatoria per attività mini-invasiva. Il dottor Di Saverio: «E' una strumentazione fondamentale nella chirurgia addominale per i tumori del tratto gastroenterico»
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Il dottor Salomone Di Saverio

 

di Giuseppe Di Marco

 

Il “Madonna del Soccorso” si è dotato di una nuova colonna laparoscopica per attività chirurgica mini-invasiva. L’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno dichiara di essere stata la prima in Italia ad acquisire l’apparecchiatura altamente tecnologica.

 

Il nuovo acquisto è stato presentato nella mattina del 21 maggio dal direttore Ast Nicoletta Natalini, il direttore del Dipartimento di Emergenze Tiziana Principi, il primario di Chirurgia Salomone Di Saverio e il direttore sanitario Maria Di Sciascio.

 

La nuova colonna laparoscopica del “Madonna del Soccorso”

 

Come spiegato da Di Saverio, la colonna laparoscopica consente di eseguire una chirurgia mini-invasiva “guidata dalla fluorescenza”, procedura molto importante nell’ambito chirurgico, soprattutto quello oncologico in cui nell’ultimo decennio si è particolarmente focalizzata l’attività del primario.

 

«Si tratta – ha spiegato Di Saverio – di una chirurgia addominale per i tumori del tratto gastroenterico, ovvero dell’esofago, dello stomaco, del fegato, del pancreas, del colon-retto e anche della milza. Una particolare applicazione nella linfoadenectomia guidata dalla fluorescenza è nella resezione delle metastasi: si possono identificare e resecare in maniera molto più precisa e identificare i linfonodi possibilmente, o probabilmente, metastatici».

 

«Il nostro impegno – ha aggiunto Natalini – va nella direzione di un continuo rinnovamento tecnologico delle apparecchiature nei presidi ospedalieri. Siamo contenti che risulti evidente a tutti la competenza del direttore di unità operativa complessa di Chirurgia di San Benedetto. E’ importante, infatti, riuscire a trasmettere ai cittadini la fiducia necessaria per far completare loro i percorsi, dalla diagnosi fino alla terapia oncologica e chirurgica, all’interno della nostra azienda sanitaria».


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