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Aggredirono un 28enne a Centobuchi, 4 arresti: due uomini e due donne 

A DARE esecuzione alla misura cautelare sono stati i Carabinieri della Compagnia di San Benedetto, all’esito dell'attività investigativa coordinata dalla Procura e svolta dai militari della Stazione di Monteprandone
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Quattro persone sono state arrestate, due ai domiciliari e due trasferite al carcere ascolano di Marino del Tronto, perché ritenute presunte responsabili, a vario titolo, dell’aggressione ai danni di un 28enne di origini albanesi, avvenuta ad aprile scorso a Centobuchi di Monteprandone.

A dare esecuzione alla misura cautelare, oggi mercoledì 23 maggio, su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ascoli, sono stati i Carabinieri della Compagnia di San Benedetto, all’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura e svolta dai militari della Stazione di Monteprandone.

I quattro, già noti alle forze di polizia sono indagati per concorso in lesioni personali aggravate dall’utilizzo di un manganello, dalla premeditazione e dal vincolo affettivo.

IL FATTO  – La vittima era stata indotta da una donna (che è ora tra gli indagati e con la quale il 28enne aveva avuto una relazione) a raggiungere la località teatro dell’agguato. Altri due, seminascosti, hanno aggredito il giovane. Un’altra donna aveva il compito di assisterli e garantirne la fuga con la propria auto.

Sul movente dell’agguato sono in corso approfondimenti.

Il giovane picchiato ha riportato lesioni personali, con prognosi ancora in corso. Reiterate anche le minacce volte ad impedirgli di denunciare l’accaduto, cosa che infine ha  fatto dando il via alle indagini dei carabinieri.

Il 28enne ha quindi fornito una prima ricostruzione dei fatti che, supportati da indagini tecniche, testimonianze, riscontri e osservazioni, hanno consentito di individuare il quartetto destinatario delle misure cautelari.

Due degli arrestati, il cui apporto è stato ritenuto più grave, sono in prigione, mentre per le due donne è scattata la misura degli arresti domiciliari.

Durante le perquisizioni sono state trovate altre armi, alcune analoghe a quelle oggetto dell’inchiesta.

Nei prossimi giorni gli arrestati potranno fornire la loro versione dei fatti nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari.


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