di Salvatore Mastropietro
Sabato 14 settembre alle 18,30 l’Ascoli avrà l’occasione per reagire subito alla sconfitta contro l’Entella, che ha acceso più di qualche campanello di allarme per la squadra di Massimo Carrera. I bianconeri saranno di scena allo Stadio “Carlo Speroni” Busto Arsizio in una sfida del tutto inedita, quella contro il Milan Futuro. Per la prima volta il Picchio si confronterà con una compagine Under 23. La formazione rossonera, che fin qui ha raccolto un punto in due partite (la terza sfida contro la Torres sarà recuperata il 18 settembre), è alla prima esperienza in Serie C e sta cercando di replicare le esperienze di Juventus Next Gen (girone C) e Atalanta Under 23 (girone A).
Nonostante la giovane età degli avversari, l’Ascoli dovrà fare particolarmente attenzione ai tanti talenti che mette in mostra il Milan. Su tutti, il chiacchieratissimo attaccante Francesco Camarda, ma anche altri elementi come Zeroli, Liberali e Ros, già in orbita prima squadra e potrebbero essere anche convocati per il match di Serie A contro il Venezia (e di conseguenza esclusi dalla sfida di Busto Arsizio).
Al seguito dell’Ascoli, come accaduto a Ferrara contro la Spal (a causa dell’obbligo di tessera del tifoso), non ci saranno i gruppi organizzati. La decisione, comunicata tramite un comunicato pubblicato sui canali social del popolare gruppo degli “Ultras 1898“, è stata presa in dissenso con l’esistenza stessa delle seconde squadre, giudicate come un pericolo concreto per le realtà locali come quella bianconera: «Da sempre, il nostro gruppo e la nostra squadra, nel solco tracciato dal grande Costantino Rozzi, si sono fatti carico della battaglia contro l’arroganza dei potenti. Difendiamo le piccole realtà che, con passione e sacrificio, mantengono viva la vera essenza del calcio. Le squadre B sono l’ennesima manovra per favorire i grandi club, soffocando chi rappresenta le città, i tifosi veri, e la nostra storia. In poche parole, vogliono cancellare ciò che rende il calcio autentico».
«Le categorie inferiori – continuano – sono l’ultimo baluardo di un calcio genuino, radicato nelle nostre famiglie e nei nostri quartieri. Le squadre B non fanno altro che servire gli interessi delle grandi società e del loro calcio milionario, sempre più distante dalla realtà che viviamo. Le seconde squadre non sono solo una minaccia, ma un affronto ai veri valori del nostro sport e un pericolo concreto per le realtà locali. Se chi sta in alto vuole distruggere le categorie minori e soffocare le società storiche, quelle che rappresentano le comunità e il cuore del calcio, noi non staremo a guardarli come scimmiette ammaestrate. Non saremo complici. Per questo motivo, sabato non presenzieremo alla partita “Milan Futuro – Ascoli”».
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