Emidio Poli (“Middio”) e Adele Cappelli
di Filippo Ferretti
La città onora due ascolani che, con il loro ruolo nella vita del territorio, hanno lasciato un segno tra le persone che li hanno conosciuti. Accade in questi giorni con due iniziative finalizzate a celebrare il ricordo di personalità chiave della storia recente del capoluogo piceno, rispettivamente nel campo del commercio e della vita culturale: l’amatissimo ristoratore Emidio Poli, detto “Middio” e Adele Cappelli, artista e docente, oltre ad essere stata un grande esempio di impegno sociale.
Adele Cappelli con il marito Gigi Silvestri
A suggellare questo doppio, sentito omaggio sarà lo scenario di via D’Ancaria, il luogo che per 20 anni fu sede della popolare e sempre affollata “Osteria di Middio”. Affacciata sulla stessa via, dalla vetrata di Sala Cola dell’Amatrice, è esposta una tela raffigurante Adele Cappelli abbracciata a suo marito Gigi Silvestri, a sua volta anch’egli ristoratore con una attività a pochi passi da lì.
“Middio” nella sua osteria
I due ascolani, entrambi scomparsi prematuramente all’età di 53 anni, verranno ricordati con grande affetto. L’omaggio a Middio avverrà nel pomeriggio di sabato 19 aprile quando, dalle ore 16, avrà luogo una gara di briscola a coppie, uno dei giochi che hanno caratterizzato per anni l’attività dell’osteria, i cui proventi saranno utilizzati per l’acquisto di un defibrillatore da donare al Comune di Ascoli. L’appuntamento, denominato “Nel nome di Middio”, è stato voluto in occasione dei 20 anni dalla morte del commerciante.
Il filo rosso che unisce Adele ed Emidio, oltre ad un enorme amore verso le persone e verso Ascoli, è motivato dal fatto che la docente è stata per anni una della più assidue frequentatrici della storica osteria.
A rammentare l’estro, la creatività e l’umanità di Adele Cappelli è stato Zeno Rossi, autore della imponente ed emozionante tela esposta, realizzata nell’ambito della manifestazione dedicata al tema della pace e allestita sino al prossimo 20 aprile.
«Pace significa anche bellezza, armonia, amore e nessuno meglio di lei ha rappresentato tutto questo» spiega Zeno Rossi di Adele Cappelli, al centro dell’opera pittorica presente in sala Cola dell’Amatrice.
«Nostro padre ha lavorato per decenni tutti i giorni, dalla mattina alla sera, anche e soprattutto quando negli ultimi dieci anni si spostò in via delle Canterine» dichiarano le figlie di Emidio Poli, Elisa ed Elena, raccontando che la posizione dell’osteria così vicina al mercato del chiostro di San Francesco indusse ad un certo punto il loro genitore a dare da mangiare a tutte le ore a decine di ambulanti che con i loro prodotti venivano dalla campagna affamati.
«E nel periodo finale l’osteria era diventata un ristorante a tutti gli effetti» aggiungono le ragazze, felici di rivivere nell’occasione il torneo della gloriosa briscola e di poter acquistare un defibrillatore.
«Chissà, un modo per esorcizzare l’idea che se lui ne avesse avuto uno vicino oggi sarebbe ancora tra noi» concludono, ringraziando tutti coloro che hanno deciso di partecipare, per la loro vicinanza e il loro affetto. Un tributo che vuol rappresentare la possibilità di custodire la forza dell’operato dei due ascolani, oltre a trasmettere alle future generazioni i valori che hanno incarnato: il coraggio di affrontare le sfide del proprio tempo e l’impegno verso gli altri.
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