Dopo il nuovo asilo nido che sorgerà a Monticelli e la cittadinanza onoraria conferita al dottor Gianfranco Salvi, nel consiglio comunale del 26 maggio si è parlato di un importante e delicato tema di salute pubblica: il ritrovamento di amianto, materiale cancerogeno, rinvenuto in città.
DOVE – Lo scorso 11 marzo, infatti, sono stati trovati materiali contenti amianto – la cui presenza è stata accertata dalle analisi del caso – in Via Molise 1, zona Pennile di Sotto, in seguito alla demolizione di una palazzina fatiscente.
Il sindaco Marco Fioravanti
LA SITUAZIONE – «L’amianto è stato incapsulato e coperto con un telo adeguato dalla ditta Capriotti – spiega leggendo la documentazione il sindaco Fioravanti, rispondendo all’interrogazione dell’opposizione – L’area è recintata in quanto cantiere edile, il sito non confina con abitazioni ma solo con la linea ferroviaria Ascoli-Mare. Al momento l’Erap, che non aveva competenza su quel palazzo specifico, sta lavorando al progetto di bonifica e smaltimento dei materiali».
LA REPLICA – Questo è il quadro attuale dipinto dal sindaco. Ma il conigliere Cappelli non ci sta. «Dal 7 maggio, giorno in cui il Comune ha ricevuto la nota dell’Ast, poco è cambiato – le parole di Cappelli – Le macerie sì giacciono al di sotto un telo – dalla dubbia tenuta -, ma parte dell’edifico è ancora scoperto e parte dei materiali contenenti amianto poggiano su un terreno non impermeabilizzato, dove ovviamente la pioggia trascina le particelle di amianto che si disperdono nell’ambiente, contrariamente a quanto invece dovrebbe essere se ci fossero convogliamento e stoccaggio, come la norma prevede. Tutto qui? Magari – prosegue – Lei è l’autorità sanitaria locale, il garante della salute pubblica, eppure a distanza di 20 giorni dalla notifica, eccezion fatta per un’ordinanza dove in alcun modo si allertavano i cittadini o si emanavano misure di protezione e tutela, lei non ha detto nulla, signor sindaco. Se non fosse per un comunicato stampa dell’opposizione e un video di un ex assessore degli anni ’80, la cittadinanza sarebbe totalmente all’oscuro di tutto. Eppure lei, signor Sindaco, che pubblica tutti giorni sui social a qualsiasi ora, qualsiasi argomento, avrebbe potuto avvertire la popolazione oltre che tutelare con le opportune precauzioni».
Il consigliere Gregorio Cappelli di Ascoli Bene Comune
L’ESEMPIO DI BARI – «Le cito un esempio – prosegue Cappelli – A Bari, il sindaco Vito Leccese, del PD, nel marzo 2025, solo per il sospetto rilascio di amianto dell’aria, a seguito di un collo di un edificio, ha imposto: divieto di affaccio, finestre chiuse e disposti di protezione nell’area limitrofa. Oltre ad aver allertato l’Arpa Puglia per verificare la presenza, poi scongiurata, di fibre di amianto disperse nell’aria. Lei, con la certezza, ad oggi permette ancora che tutti i giorni bambini e ragazzi attraversino il sito, o passino accanto. per andare a scuola. Nel pomeriggio, tra l’altro, giocano a calcio a meno di 50 metri. Lei lo vada a spiegare ai genitori dei bambini, vedremo cosa le diranno quando saranno consci del rischio che hanno corso e che tuttora corrono».
«C’è chi ha inquinato questa città e con dei video vuole togliere l’inquinamento, e chi lavora per disinquinare l’inquinamento prodotto. È questa la differenza», la breve replica di Fioravanti.
A. Pie.
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